
Il vigile del fuoco di Cremona, Salvatore Belluardo, è venuto lo scorso febbraio in visita alla nostra scuola per raccontare la suo esperienza di volontario in Nepal.
Salvatore è il fondatore dell’associazione solidale "Passo Dopo Passo" che ha due sedi: una a Cremona e una ad Alessandria.Tutto è iniziato quando lui e l’amico Giorgio Pieri sono partiti per fare arrampicate in Nepal, dove si trovano monti abbastanza alti per mettere alla prova la loro passione per la roccia. Durante la scalata sono stati aiutati dagli sherpa ovvero persone, anche molto giovani, addirittura ragazzini di otto anni, che portavano il loro materiale.
Nel 2015 sono venuti a sapere che la capitale Katmandu era stata colpita da un agghiacciante terremoto e i territori circostanti nei quali vivevano i loro amici nepalesi erano stati distrutti. Così hanno deciso di avviarsi verso la parte montuosa del paese per capire meglio la situazione e hanno raccolto quattro mila euro per tentare di soccorrere e ricostruire la città.
Passato un po’ di tempo, si sono resi conto che non potevano fare molto, essendo volontari principianti, sono stati quasi presi dal panico. Nel momento in cui hanno deciso di tornare in Italia, un medico li ha accompagnati a valle, nei pressi di una scuola; la situazione lì era drammatica: i bambini non avevano acqua e materiale didattico perciò si sono adoperati per aiutarli. La prima cosa regalata ai bambini è stata una divisa.Poi, dato che le lezioni si tenevano in baracche di lamiera, hanno provato a fornire un luogo accettabile per continuare gli studi. "Il volontario deve dare ciò che manca rispettando la cultura, la religione e l’ambiente nel quale si trova, il volontario deve essere accettato e non può imporre nuove regole cambiando lo stile di vita ": queste sono alcune delle massime che Salvatore ha diviso con i ragazzi della scuola cremonese.
Una questione che ha incuriosito molto è stata la constatazione di quanto siano motivati i bambini nepalesi: per loro, la scuola significa "futuro", "scelta", "non dover lavorare per gli altri", "conoscenza", perché loro, essendo isolati dal mondo, non hanno idea di quello che per noi è la normalità, tanto che, alla vista degli scarponi del volontario, hanno detto: "Tu sei ricco", facendo un inchino. Ai bambini non importa se per andare a scuola camminano più di un’ora, loro vanno col sorriso, stanno a scuola col sorriso e tornano a casa piangendo perché ci vogliono tornare, invece gli studenti italiani vanno a scuola col broncio, ci restano lamentandosi ed escono tutti felici perché è finita. I bambini nepalesi hanno due scelte: o sono studenti o sono bestie, nel vero senso della parola, vengono trattati come animali da trasporto. Salvatore cerca di garantire la prima scelta e tutti i ragazzi della scuola Virgilio, dopo la mattinata insieme, hanno avuto la sensazione di avere avuto di fronte un vero eroe.