La farmacia lascia i locali del Comune

Il Comune di Codogno ha diversi immobili inutilizzati che necessitano di una valorizzazione: l'ex supermercato di viale Cairo, l'ex convento Clarisse, l'ex ufficio di collocamento, l'ex centro anziani di viale Resistenza, l'ala dell'ufficio tecnico al Soave e la sede dei combattenti. Il Comune deve decidere come riconvertire questi spazi.

La farmacia lascia i locali del Comune

La farmacia lascia i locali del Comune

La farmacia di viale dei Mille al Villaggio San Biagio si sposterà nei locali vicini, più ampi, e l’attuale collocazione, di proprietà comunale, tornerà, alla scadenza del contratto, nelle mani dell’ente pubblico. Gli spazi, 112 metri quadrati di superficie commerciale, sono ormai da anni in vendita con un valore indicativo, inserito nel piano di alienazioni dei beni comunali, a 178 mila euro. Gli attuali gestori non hanno mai riscattato l’immobile, preferendo pagare l’affitto, ed ora il Comune, una volta svuotato, dovrà capire cosa farne. Ma la farmacia è solo l’ultima proprietà che reclama una sua valorizzazione. Nell’elenco spicca l’ex supermercato di viale Cairo, al rione Don Bosco, ormai da quasi dieci anni senza un utilizzo concreto e lasciato alla mercè dei vandali: il centrosinistra, anni fa, voleva prevedere una nuova farmacia, ma il centrodestra, arrivato al governo nel 2016, bloccò l’iter.

Della porzione di 1.160 metri quadrati dell’ex convento Clarisse inoltre il Comune al momento non sa che farsene: da anni è potenzialmente in vendita a 522mila euro ma nessuno la vuole (ha un vincolo di utilizzo). Inoltre, il vicino stabile dell’ex ufficio di collocamento era stato promesso ad un’associazione, ma anch’esso è al momento vuoto così come occorrerà effettuare alcuni ragionamenti circa l’ex centro anziani di viale Resistenza, all’ultimo piano del palazzo Ex Gil. Anche l’ala dell’ufficio tecnico ospitato al Soave, che si sta spostando nel municipio di via Vittorio Emanuele, dovrà essere riconvertita e l’utilizzo sarà a scopo culturale-associativo. La sede dei combattenti invece, sparito il bar, è diventata museo in tutta la sua estensione (dapprima i cimeli di guerra erano solo in una stanza) ma l’amministrazione comunale, proprietaria dell’immobile, vorrebbe una garanzia circa la sua piena fruibilità. M.B.