
Kelly Doualla Ann Edimo ha fermato il cronometro a 7.19 ai Campionati italiani allievi indoor: seconda prestazione italiana di sempre, il minimo per gli Europei Indoor
Sant’Angelo Lodigiano (Lodi) – “È tutto il giorno che vengo interrogato” sorride Walter Monti, allenatore della ragazza d’oro, Kelly Doualla Ann Edimo. Una giornata passata a rispondere alle domande sull’atleta lombarda. I record parlano per lei, mentre gli altri cercano di capire chi sia la nuova stella italiana, classe 2009, nata a Pavia da genitori camerunensi, residente a Sant’Angelo Lodigiano e tesserata con il Cus Pro Patria Milano. L’ultimo primato l’ha siglato sabato, ai Campionati italiani allievi di Ancona, fermando il cronometro, nei 60 metri indoor, sul tempo di 7.19, ovvero la seconda prestazione italiana di sempre, il minimo per gli Europei Indoor e il miglioramento del suo record europeo U18.

Fortunatamente, questa improvvisa fama non sembra scalfire la sprinter: “Per ora non sta patendo le attenzioni – ammette il suo tecnico – L’improvvisa notorietà, questa fama “extra“ sportiva, le sta scivolando addosso”. Veloce anche a crescere: “È così matura da sembrare impermeabile. Sembra una ragazza molto più grande dei suoi 15 anni”.
Chi la conosce bene, dagli amici ai compagni di scuola, dice che sia un po’ pigra e che l’età non c’entri ma sia una componente caratteriale: “L’allenamento per lei è un impegno molto serio. È sempre presente, non salta mai una sessione, a meno che non lo dica io – racconta Monti – Allo stesso tempo, se fa una prova in meno piuttosto che una in più, è solo contenta. In ogni caso, è molto focalizzata su tutto. Si dedica al 100% a quello che sta facendo”.
Pensare, come ha raccontato mamma Hortense, arrivata in Italia 26 anni fa per studiare all’università di Brescia, che inizialmente quelle gambe muscolose correvano su un campo da calcio. Il papà Roudolph è sempre stato un grande appassionato, così come il fratello Franck, che studia all’università e che gioca a calcio (in seconda categoria). Più volte il padre ha tentato di riavvicinare la figlia al mondo del pallone anche quando l’atletica aveva già preso piede.
Su consiglio del pediatra i genitori hanno subito indirizzato la figlia verso lo sport. Ha iniziato nuotando in piscina a Lodi, ha provato il tennis, lo sport preferito dalla mamma, poi il calcio e infine, vista la velocità e un pizzico di iperattivismo, su consiglio di una maestra delle elementari è passata alla corsa, come la zia materna. Per un periodo è tornata a dribblare gli avversari, correndo in contemporanea sulla pista di San Donato (dove si allena). Alla fine ha scelto di concentrarsi sulla regina delle discipline. Del resto, anche nel suo nome c’è un richiamo all’atletica. Hortense, operatrice sanitaria, si è ispirata alla campionessa giamaicana Shelly Ann Fraser (due medaglie d’oro alle Olimpiadi nei 100 metri), idolo della lombarda.
Una predestinata nel nome e soprattutto nella struttura corporea: “Fisicamente – continua Monti – non c’è nulla da dire: madre natura è stata molto generosa con lei, ha una forza nei piedi incredibile, sembra che il fisico sia fatto apposta per diventare una velocista di altissimo livello. E di testa è determinata. Sabato ha gestito benissimo i tre turni, quasi passeggiando in batteria, scaldando un po’ il motore in semifinale e facendo una finale esemplare. Anche da questo punto di vista dimostra maturità. Le ragazze della sua età spingono sempre, dalla batteria fino alla finale. Lei no, ha gestito bene tutti i turni”.
La cosa che colpisce è la tranquillità. Lo spiega, soddisfatto e orgoglioso, il presidente del Cus Alessandro Castelli: “Viene da una famiglia unita, esemplare da tutti i punti di vista. I genitori seguono molto entrambi i figli. Kelly Ann è anche brava a scuola, siamo contenti, sta affrontando questa fase di crescita con serenità e senza tensioni particolari. Ci sono le premesse per un bel futuro, ha un talento naturale. È tranquilla, non si sta montando la testa, nell’affrontare questa fase e tutte le attenzioni del mondo mediatico. È sempre stata ambiziosa, quello che è sorprendente è che non ha ancora conosciuto la sconfitta”.
Doualla Edimo non è da meno anche lontana dallo sport. Se in pista sfreccia non vuole infatti permettersi di rimanere indietro tra i banchi di scuola. Frequenta la seconda superiore all’IIS Pandini a Sant’Angelo Lodigiano, con un indirizzo di liceo scientifico a curvatura sportiva. Per lei l’istituto ha ideato un piano formativo personale, per riuscire a conciliare studio e sport con assenze giustificate. Tutta questione di mentalità, elemento che – assieme al talento – fa di un atleta un campione. Ora bisognerà stare attenti alla gestione di un’eccellenza sportiva che ha ottenuto il tempo minimo per l’Europeo Indoor di Apeldoorn, nei Paesi Bassi, dal 6 al 9 marzo. “Per la rassegna continentale – conclude Monti – dobbiamo fare alcune valutazioni, lei ha fatto il crono. L’ultima parola per le convocazioni spetta al direttore tecnico Antonio La Torre. Devo parlare con la ragazza: dobbiamo capire quali sarebbero i pro e i contro di partecipare agli europei assoluti a 15 anni”.