Lodi – Gianmario Invernizzi si dimetta da consigliere comunale. Lo chiedono con forza i rappresentanti della lista civica progressista “110&Lodi” dopo che lo storico esponente di estrema destra ora capogruppo della lista civica Sara Casanova, durante il Consiglio comunale di mercoledì sera, in merito alla situazione della sicurezza in via Lodino ha ribadito che la strada "va bonificata più che sistemata", che "gli stranieri vanno educati: sono passati dal cammello alla macchina".
"Le sue affermazioni riguardanti la rieducazione degli stranieri e i paragoni citati sono estremamente preoccupanti – attaccano gli esponenti della civica -. I riferimenti ai “campi di rieducazione” sono estremamente delicati e vicini alle esperienze dei campi di concentramento utilizzati dai regimi totalitari nel corso della storia. Utilizzare tali termini in modo leggero o per scopi politici è inaccettabile".
Invernizzi ha ribadito di non essere razzista dopo il coro di critiche che gli sono piovute addosso con anche alcuni distinguo e prese di distanza arrivati dal suo schieramento. "Paragonare le persone immigrate al passaggio dal cammello alla macchina è fortemente discriminatorio – spiegano da “110&Lodi” -. Questo tipo di linguaggio perpetua stereotipi negativi e crea divisioni nella società. Dobbiamo promuovere l’inclusione e il rispetto reciproco. Come rappresentante pubblico, sarebbe dovere di Invernizzi promuovere l’uguaglianza e combattere la discriminazione. Le sue esternazioni razziste e xenofobe minano la fiducia dei cittadini e danneggiano irreparabilmente la coesione sociale".
La lista di centrosinistra “Lodi Comune Solidale” sta meditando anche di ricorrere alle vie legali per istigazione all’odio razziale. "Sono frasi che lasciano sgomenti, che trasudano odio, razzismo e xenofobia ma sono anche frasi che non possono passare sotto silenzio e non devono essere sottovalutate o derubricate. Esprimiamo forte solidarietà e rispetto per gli abitanti e commercianti della zona coinvolta la cui dignità è stata calpestata. Lascia allibiti inoltre che quasi nessuno dei consiglieri di minoranza, ad ore di distanza dal pronunciamento di quelle frasi, abbia sentito la necessità di dissociarsi da Invernizzi. Verificheremo tutti gli aspetti di questa vicenda, anche quelli giudiziari, attraverso la valutazione se è stata violata la legge Mancino sull’istigazione all’odio razziale".