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I soci di Confagricoltura a tu per tu con Fontana: "Più ristori per la Psa"

I vertici e una rappresentanza dei soci di Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza si sono confrontati sul futuro del settore...

I vertici e una rappresentanza dei soci di Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza si sono confrontati sul futuro del settore...

I vertici e una rappresentanza dei soci di Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza si sono confrontati sul futuro del settore...

I vertici e una rappresentanza dei soci di Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza si sono confrontati sul futuro del settore col Governatore della Lombardia Attilio Fontana martedì all’Agriturismo da Pippo, alla frazione Cassignanica di Rodano (Milano). Presenti i membri del Consiglio direttivo, il presidente dell’organizzazione interprovinciale, Francesco Pacchiarini, il direttore Luciano Nieto, e il presidente di Confagricoltura Brescia, Giovanni Garbelli.

"Dobbiamo contrastare una narrazione che presenta l’agricoltura come un problema per l’ambiente, quando invece è parte della soluzione" ha detto in apertura il Governatore. Quindi si è soffermato sui nodi critici dell’attualità agricola, soffermandosi in particolare sull’occupazione del suolo agricolo per fini energetici. "L’Europa ci impone obiettivi che, se non calati nel nostro territorio con intelligenza, rischiano di causare veri e propri scempi ambientali – ha aggiunto –. Stiamo lavorando per individuare aree idonee, ma il Tar ha bloccato tutto, dichiarando ogni terreno potenzialmente disponibile. Coprire campi fertili con pannelli fotovoltaici rischia di compromettere intere economie locali: usiamo i tetti, le aree dismesse, non i suoli agricoli produttivi".

Forte la sottolineatura anche sul peso della burocrazia. Il presidente Pacchiarini ha presentato un quadro delle criticità e delle priorità del comparto agricolo locale. In particolare, sul tema della Peste Suina, ha chiesto alla Regione un ruolo ancora più incisivo, sollecitando risorse aggiuntive per il ristoro dei danni indiretti alle aziende suinicole, per l’indennizzo del deprezzamento dei capi allevati e per i maggiori costi sostenuti nelle zone soggette a restrizione. Poi ha insistito sul rafforzamento degli interventi di contenimento della fauna selvatica.