PAOLA ARENSI
Cronaca

Guasto sulla linea Milano-Piacenza: "Ore immobili sul treno, un inferno"

Si distacca un pantografo, la testimonianza di un viaggiatore arrivato a Codogno con 280 minuti di ritardo: "Sono partito da Lambrate alle 21.30 e sono arrivato in stazione a Codogno alle 2.39 del giorno dopo".

Guasto sulla linea Milano-Piacenza: "Ore immobili sul treno, un inferno"

Guasto sulla linea Milano-Piacenza: "Ore immobili sul treno, un inferno"

e Tiziano Troianello

Viaggi da incubo domenica sera per i passeggeri a bordo dei treni che dovevano transitare sulla linea Milano-Piacenza. A causa di un distaccamento di un pantografo – i bracci posizionati che collegano il treno ai fili della corrente elettrica – da un treno merci, che è finito sul binario affianco dove stava transitando un convoglio passeggeri la tratta è stata bloccata per ora e alla fine si sono registrati ritardi fino a 280 minuti. In pratica chi era partito da Milano attorno alle 21 è riuscito ad arrivare a casa solo dopo le due di notte. Bloccato a bordo senza poter mangiare e senza ricevere neppure bottigliette di acqua. Il primo convoglio ad essere coinvolto nel caos è stato il regionale 2483 partito da Milano Centrale alle 21.20 e diretto a Parma, dove sarebbe dovuto arrivare alle 22.57.

"Stavamo per arrivare alla stazione di Tavazzano – racconta un passeggero di Codogno che era salito a bordo a Milano Lambrate – ed erano circa le 21.45 quando abbiamo sentito un rumore molto forte come di ferro che strisciava contro qualcosa. Il treno ha proseguito la propria corsa ancora per circa 200 metri e poi si è bloccato. Da quel momento è iniziato il calvario". "Il capotreno dopo 20 minuti è sceso dal treno – prosegue – e ha iniziato ad ispezionare con la torcia il mezzo verso la parte più esterna. Dopo circa un’ora è passato tra noi passeggeri e ci ha detto che dato che la stazione di Tavazzano era a circa trecento avrebbero cercato di far arrivare lì il convoglio per ispezionare meglio, approfittando del fatto che la stazione era ben illuminata". Le persone hanno iniziato a chiamare i carabinieri e vigili del fuoco raccontando la situazione e lamentando soprattutto la mancanza di informazioni sull’accaduto e su cosa li aspettasse. "La situazione è diventata progressivamente più difficile – racconta ancora il viaggiatore codognese –. L’alimentazione elettrica a bordo e l’aria condizionata funzionavano a intermittenza. I servizi igienici, utilizzati da chi proprio non poteva più resistere, sono diventati inaccessibili. Il tempo intanto passava lento e il nervosismo aumentava. Alla fine verso mezzanotte e mezza è passato ancora il capotreno in tutte le carrozze e ci ha comunicato che i vigili del fuoco stavano sistemando, in testa al treno, una pedana per farci scendere. Chiedeva se c’erano anziani con difficoltà di deambulazione e verificava se ci fossero bambini, evidentemente per capire se l’evacuazione totale fosse possibile. Accertatosi di questa cosa, verso l’una di notte hanno iniziato a farci scendere a gruppi di cinquanta. A terra c’erano due addetti di Rfi: uno ci aiutava a scendere e l’altro si è messo davanti al corteo che, camminando sulla massicciata, è stato fatto arrivare fino alla stazione di Tavazzano. Il capotreno stava in coda al gruppetto. Con le torce e i cellulari illuminavamo il percorso. Dovevamo stare attenti a non farci male, a terra c’erano molti cocci, come di vasi".

"Alla fine quando tutti i circa 250 passeggeri del regionale per Parma sono arrivati a Tavazzano – aggiunge ancora – ci hanno fatto salire su un treno della linea suburbana e ci hanno portato a Lodi. Erano le due di notte. A Lodi, dopo cinque minuti è arrivato un treno diretto a Bologna su cui sono stati fatti salire tutti coloro che erano diretti in Emilia. Gli altri come me, dopo pochi minuti, sono fatti salire su un treno con destinazione Cremona ed è stato lì che il capotreno per la prima volta ci ha detto che si era rotto un cavo. A Lodi abbiamo visto che era fermo anche un regionale da Mantova per Milano. Alla fine sono arrivato in stazione a Codogno alle 2.39. La cosa che ci ha fatto più arrabbiare è stata la mancanza di informazioni o ricevere informazioni errate". Ieri mattina Rfi ha fatto sapere che "il bilancio del guasto è stato di 3 treni a lunga percorrenza coinvolti, 14 regionali e 6 merci, con ritardi fino a 280minuti. Si aggiungono 5 treni regionali limitati nel loro percorso e 2 regionali cancellati".