L.D.B
Cronaca

E' morto Gigi Vistarini, appassionato fotografo del Fanfulla

Per 40 anni aveva immortalato le partite della squadra in casa e in trasferta

Gigi Vistarini

Lodi, 1 luglio 2017 - Il suo cuore era sempre stato legato (oltre che alla famiglia e all'amata moglie Nanda), al Fanfulla Calcio: per quarant'anni Gigi Vistarini aveva seguito, armato della sua macchina fotografica, insieme ad Attilio Poli, presidente del Club dei Fedelissimi, i bianconeri lodigiani sia nelle partite in casa che in trasferta, immortalando i gol più suggestivi.

Ma ieri, dopo una lunga malattia, il suo cuore non ha retto e Vistarini, 70anni, si è spento all'Ospedale Maggiore di Lodi, dove era ricoverato da una decina di giorni. Lascia, oltre alla moglie, la mamma Gina e la suocera Angela. Figura alquanto nota in città, Vistarini era diventato fotografo per passione: aveva infatti lavorato come impiegato alle poste, a Milano, fino alla pensione. La sua prima passione erano le gesta del 'Guerriero' ma il fotografo aveva poi immortalato molti eventi, soprattutto sportivi, scattando anche le foto per il concorso 'Bella d'Estate' e collaborando con varie testate cittadine. Con Poli e i 'Fedelissimi' ogni anno organizzava e documentava la premiazione del miglior goleador della stagione. "E' una perdita grave - sottolinea Attilio Poli - ; fino a due anni fa, quando ha iniziato ad avere problemi di salute, non si è mai perso una partita del Fanfulla: sfidava ogni intemperia, si era anche organizzato con un 'ombrellone' antipioggia. I fotografi di oggi non hanno la sua dedizione e la sua cura nello scattare fotografie. Dapprima, magari al rientro da una lunga trasferta, sviluppava in laboratorio, con gli acidi, le sue fotografie; poi era diventato abile anche col digitale. Abbiamo fatto insieme tantissimi viaggi, anche con altri fedelissimi, per cui ho tanti bei ricordi: in questi ultimi due anni gli telefonavo e gli raccontavo le partite, lo aggiornavo sull'andamento della squadra". I funerali si svolgeranno lunedì mattina alle 9, partendo dalla camera ardente del Maggiore, per la chiesa di San Lorenzo; quindi al cimitero Maggiore.