
Carabinieri
Sant'Angelo Lodigiano (Lodi) - Indagine “Onlus selvaggia“ su derrate alimentari per i poveri rivendute per lucro, in carcere l’imprenditore Giampaolo D’Angelis di Sant’Angelo. Il 49enne è originario della provincia di Latina e si è trasferito nel Lodigiano da poco. I militari della stazione di Sant’Angelo hanno fatto scattare le manette ai suoi polsi ieri, trasferendolo nel carcere della Cagnola di Lodi, per un ordine di carcerazione emesso, il primo marzo, dall’ufficio esecuzioni penali del Tribunale di Lodi.
L’interessato deve infatti scontare 4 anni e due mesi di reclusione. L’uomo, direttore commerciale di una società di distribuzione di prodotti alimentari con sede a Latina, era finito nella rete del nucleo antisofisticazioni di Milano, nell’ambito appunto dell’operazione “Onlus selvaggia“ conclusa a febbraio 2016. All’epoca la Procura lodigiana aveva emesso dodici ordinanze di custodia cautelare in carcere e diverse denunce in stato di libertà, nei confronti di accusati di associazione a delinquere di natura transnazionale e finalizzata al riciclaggio di fondi dell’Unione Europea. Ciò attraverso la onlus “Sei per Secu“, per il cui presidente Cristinziano (conosciuto come Tiziano) Grazzani, 71enne, la Cassazione, a gennaio, ha confermato la condanna a 7 anni e 2 mesi di reclusione. I reati contestati, a vario titolo, spaziavano dall’associazione a delinquere, al peculato, alla ricettazione, al riciclaggio, auto riciclaggio e, appunto, al crimine organizzato trans nazionale. Crimini commessi tra luglio 2015 e febbraio 2016 in diciannove province italiane, tra cui quelle di Lodi e Milano. Grazie alle indagini condotte in maniera certosina dagli specialisti del nucleo antisofisticazioni, è stato possibile ricostruire quasi un migliaio di condotte illecite riconducibili ad oltre 13mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli sottratti dalle originarie finalità.
Le derrate avrebbero infatti dovuto essere destinate, gratis, ad attività socio assistenziali quali la Caritas, la Croce Rossa Italiana e la Protezione Civile. Invece venivano rivendute sui mercati (anche quelli croati o romeni) a prezzi concorrenziali e avevano fruttato 4 milioni di euro di guadagno. Il 49enne era ritenuto uno dei grossisti che rivendeva la merce in questione.