
L’assemblea pubblica tenutasi mercoledì sera in Municipio ha cercato di "spegnere" o quanto meno mitigare le seppur giustificate paure...
L’assemblea pubblica tenutasi mercoledì sera in Municipio ha cercato di "spegnere" o quanto meno mitigare le seppur giustificate paure dei cittadini sull’arrivo prossimo venturo dello stabilimento Nippon Gases, un maxi deposito di gas industriali all’interno della vecchia area dismessa Sori. Alla serata ha partecipato anche Enrico Portigliatti, dello studio Sirio, estensore del "RIR", ossia l’elaborato tecnico "Rischio di Incidenti Rilevanti" il quale ha ribadito che le uniche "due sostanze potenzialmente pericolose per l’uomo, al di fuori del perimetro dell’impianto, sono l’idrogeno seleniato e l’acido cloridico, ma comunque entro un perimetro limitato, fino a 119 metri al massimo". L’area potenzialmente interessata da una possibile emergenza, dunque, "si riduce in maniera importante, una volta messe in atto le prime mitigazioni previste, come la rilevazione precoce e l’attivazione di un impianto a pioggia", ha spiegato.
L’incontro, promosso dall’amministrazione comunale, ha fatto seguito a una prima assemblea tenutasi due settimane fa, dove i cittadini avevano richiesto maggiori chiarimenti ai tecnici rispetto ai rischi teorici dello stabilimento. Il manager della multinazionale, l’altra sera, ha sottolineato come i gas pericolosi non vengano trattati né lavorati all’interno dello stabilimento, ma solamente stoccati all’interno di bunker appositi e, quindi, spediti verso altri stabilimenti o clienti. "Le bombole, inoltre, non sono di tipo comune, ma hanno sistemi di tenuta progettati appositamente per evitare problemi. Il rischio di perdita di una bombola, dunque, è estremamente basso- ha continuato - Il grosso dell’attività produttiva non presenta pericoli, essendo connessa all’imbombolamento di gas comuni, mentre le uniche incognite sono connesse al deposito di bombole". P.A.