LUCA RAIMONDI COMINESI
Cronaca

Due omicidi in sei mesi. Indagine chiusa a Lodi. Vidardo non trova pace

Nel capoluogo i due accusati attendono in cella il responso del giudice. L’uxoricida Sanzio Negri invece vede confermata la premeditazione.

Il ritrovamento a fine febbraio in piazza Omegna a Lodi di Roberto “Rambo“ Bolzoni ammazzato con 35 coltellate e scoperto senza vita nella sua auto a 100 metri da casa

Il ritrovamento a fine febbraio in piazza Omegna a Lodi di Roberto “Rambo“ Bolzoni ammazzato con 35 coltellate e scoperto senza vita nella sua auto a 100 metri da casa

Tengono ancora la comunità con il fiato sospeso i due omicidi che hanno colpito il Lodigiano negli ultimi sei mesi. Mentre per il caso di Roberto “Rambo“ Bolzoni, il sessantenne accoltellato a Lodi in piazza Omegna il 18 febbraio, le indagini sono state chiuse, il secondo caso – l’omicidio con tentato suicidio della coppia di anziani residenti a Vidardo, Sanzio Negri e Luisa Trabucchi – continua a rivelare nuovi dettagli.

Resta ancora ignoto il movente che avrebbero portato all’uccisione di Roberto Bolzoni, trovato senza vita nella propria automobile a meno di 100 metri da casa dalla moglie Anna Liyubin che, a distanza di sei mesi, non trova pace. Gli inquirenti hanno chiuso le indagini e rimandano all’autorità giudiziaria del Tribunale di Lodi la decisione sui due uomini detenuti con l’accusa di omicidio e rapina. Si tratta di Roberto Zuccotti e Andrea Gianì, zio e nipote di 48 e 29 anni, disoccupati come la vittima, frequentatori del centro scommesse di via Villani. Proprio le immagini delle telecamere del Punto Snai avevano portato al fermo per i due uomini, ripresi mentre salivano con Bolzoni sull’auto dove, a distanza di due giorni, il sessantenne sarebbe stato ritrovato con 35 fendenti tra viso, gola e petto.

A indagini concluse e nonostante il mancato ritrovamento dell’arma del delitto, delle chiavi della vettura e di altri averi della vittima, spetterà al Tribunale decidere l’eventuale rinvio a giudizio dei due accusati dalla Procura. Restano tuttavia sulle loro posizioni zio e nipote: il primo si è infatti da subito avvalso della facoltà di non rispondere mentre il 29enne, da febbraio, sostiene la propria sua innocenza. A incastrarli ci sarebbero anche tracce ematiche sull’auto della vittima e sulle loro scarpe.

Continuano invece le indagini sul caso di Vidardo. Il novantenne Sanzio Negri, che ha tolto la vita alla moglie Luisa Trabucchi strangolandola per poi tentare di uccidersi, nei prossimi giorni sarà dimesso dall’ospedale e posto in stato di fermo a casa della figlia, residente nel Milanese. Arriva inoltre conferma dagli inquirenti a proposito della premeditazione: prima di compiere il disperato gesto, Negri aveva infatti scritto una mail di addio. Agli operatori delle onoranze funebri, domandava "di provvedere a prelevare le salme dall’abitazione di via Giovanni Bassi, in modo che gli amici e i parenti stretti possano darci l’ultimo saluto".

Luca Raimondi Cominesi