Sei casi di Coronavirus, Codogno chiude: polemiche e paura / FOTO

Timori tra i cittadini, ma nessuna psicosi. Bar e ristoranti divisi sulle ordinanze condivise anche dal Comune di Castiglione d'Adda

I bar chiusi e le strade deserte

I bar chiusi e le strade deserte

Codogno (Lodi), 21 febbraio 2020 - Paura, timore, ma nessuna psicosi. I residenti di Codogno e Castiglione d'Adda non si sono fatti prendere dal panico dopo la notizia relativa ai primi sei casi di Coronavirus in Lombardia, accertati proprio nel Lodigiano. Lo dimostra il fatto che, prima dell'ordinanza con cui i sindaci hanno precauzionalmente chiuso i locali pubblici (insieme alle scuole e agli uffici comunali) e annullato le attività ricreative in programma nei prossimi giorni, comprese quelle legate al Carnevale, i cittadini si sono trovati abitualmente nei bar come tutti i giorni, anche dopo che la notizia era di dominio pubblico.

"Sono venuti normalmente", spiega il gestore di un locale di Codogno non distante dall'abitazione del 38enne e della moglie afetti da Coronavirus. I commercianti sono divisi. C'è chi ritene eccessivo il provvedimento dei sindaci, che per precauzione hanno deciso la chiusura delle attività. E chi, invece, si è allineato alla scelta degli amministratori locali. "Per la salute ci sta anche qualche perdita economica" dichiara il titolare di un'enoteca. "Cosa facciamo, chiudiamo un mese? - si chiede un barista -. Ormai i rischi che dovevamo correre li abbiamo già corsi".