ANDREA MAIETTI
Cronaca

Con l’ultimo giorno di scuola

Maietti Ultimi giorni di scuola. Giovani madri e nonne arrembate in attesa che escano i bambini. Ripenso alla mia...

MaiettiUltimi giorni di scuola. Giovani madri e nonne arrembate in attesa che escano i bambini. Ripenso alla mia vecchia Elementare. Nessuno fuori ad aspettare. Il magone per il grembiulino squarciato contro un chiodo. Adesso il grembiulino non è più di moda. E non c’è più la maestrona con la bacchetta minacciosa dalla cattedra alta sopra i banchi chiazzati di inchiostro. Adesso la maestra dice: "Il mio nome è Giovanna, o Carla o Annamaria". Niente cognome: un chiaro invito a farsi dare dai pargoletti il familiarissimo ‘tu’. Com’ è bello e moderno tutto ciò. Ma quando la maestra stilerà un giudizio negativo, il bambino si sentirà tradito da chi fino a ieri gli aveva parlato con il ‘tu’ e adesso è salita su una cattedra più alta e più distante di quella della maestrona dalla bacchetta in resta.

******Malgrado i tempi resiste una favilla di ultima poesia nella testa e nel cuore di un professore. Chiuderà alle spalle la porta della sua aula e si troverà davanti adolescenti rimpinzati di telefonino e televisione: "Prof., cosa dice del Grande Fratello?". "1984 è il romanzo più disperato del Novecento". "Ma prof., dove vive lei? Stiamo parlando di televisione". Il professore non si arrenderà: "Ieri notte navigavo su Internet – dirà per esempio –: mi sono imbattuto in questa poesiola di William Marr: "Sotto l’ombrello / d’improvviso ho capito la differenza tra di noi ./ Tuttavia , chinandomi per darti un bacio / che gioia / mentre tu mi venivi incontro a metà strada / alzandoti in punta di piedi". Ragazzi e ragazze – oggi come ieri adescati dalla favola dell’amore – dimenticheranno la televisione e il telefonino. Qualcuno, in segreto, trascriverà la poesiola sul diario.