CARLO D’ELIA
Cronaca

Colosso fallito a Lodi: udienza in tribunale

Domani l’esame delle richieste dei creditori della Contardi di Fombio. Poi finiranno all’asta 250 immobili

Il curatore fallimentare Alberto Valcarenghi di Crema

Lodi, 10 novembre 2020 - La vicenda Contardi, l’impresa edile con sede a Fombio dichiarata fallita a fine novembre 2019, torna domani in tribunale a Lodi. Nell’udienza in programma dalle 13 verranno esaminate le richieste dei vari creditori. Si tratta di ex dipendenti, fornitori e banche. Tutti quelli che vorranno fare richiesta per far riconoscere dal tribunale un indennizzo. Il passaggio successivo sarà quello legato alla messa all’asta degli immobili. Il tribunale fallimentare dovrà incaricare dei periti che si occuperanno di fare una valutazione di mercato sui circa 250 immobili (tra appartamenti, ville, capannoni e terreni) sparsi soprattutto a Codogno, ma anche a San Rocco al Porto e Cremona.

A occuparsi della gestione di questa delicata fase per l’azienda edile di Fombio, da un anno è stato nominato curatore fallimentare il commercialista Alberto Valcarenghi di Crema. "L’udienza di mercoledì (domani per chi legge, ndr ) servirà ad esaminare alcune posizioni dei vari creditori rispetto al fallimento – spiega Valcarenghi –. L’emergenza sanitaria di questi mesi ha rallentato l’iter legato all’inventario di tutti gli immobili dell’azienda. Ora si procederà alla nomina dei periti per poi passare alla vendita all’asta". La Contardi era una tra le più importanti aziende edili della Bassa ma, a fronte della perdurante crisi del mercato immobiliare, non era riuscita a ristrutturare il suo debito nei confronti delle banche. Era pesantemente esposta e nel 2014 aveva sottoscritto con le aziende creditrici (Credit Agricole, Intesa, Popolare di Sondrio, Ubi, Mediocredito e Banca Centropadana) un accordo per la ristrutturazione del debito da compiersi in sei anni. Nel 2018 però la Bcc Centropadana, in quel periodo già al centro di gravi difficoltà economiche, aveva autonomamente deciso di recedere dall’accordo imputando all’azienda una serie di inadempienze.

A quel punto la Contardi aveva presentato un’istanza di concordato preventivo al tribunale di Lodi ed aveva proposto alle banche creditrici un piano pluriennale di liquidazione del patrimonio aziendale, piano accettato dagli altri istituti di credito ma che non aveva invece avuto il via libera dalla Banca Centropadana. Alla fine si erano aperte le porte della procedura fallimentare e la conseguente vendita all’asta degli immobili che avverrà nei prossimi mesi a prezzi - si suppone - decisamente scontati. In questo modo si potrà rientrare di liquidità e far fronte ai creditori dell’azienda.