MARIO BORRA
Cronaca

Lodi e il mistero dei cinque cadaveri senza nome, il primo ritrovato nel 1977: “Uno è senza mani e senza testa”

Nel Registro Cadaveri del ministero i casi di Maleo, Mulazzano, Lodi, Santo Stefano e Orio Litta: ecco cosa sappiamo di quei corpi

Gli inquirenti il 1 aprile 2011 sotto il ponte del fiume Lambro ad Orio Litta dove fu rinvenuto un uomo fatto a pezzi senza mani e testa

Gli inquirenti il 1 aprile 2011 sotto il ponte del fiume Lambro ad Orio Litta dove fu rinvenuto un uomo fatto a pezzi senza mani e testa

Morti senza nome. Sono cinque, secondo il database del Registro Nazionale Cadaveri Non Identificati del Ministero degli Interni, i corpi ancora a caccia di identità. Non necessariamente legati a “cold case” di cronaca nera, ma riferibili pure a persone ritrovate in varie circostanze senza che si sia potuto risalire nemmeno alla causa della morte. Nel breve elenco, che è aggiornato al febbraio 2023, il caso misterioso più vecchio è datato 1977 e precisamente il 1 ottobre quando dal fiume Adda, in località Maleo, riaffiorò un corpo, di sesso maschile, ma di età indefinita: da allora non si è mai capito chi fosse nè gli inquirenti sono riusciti a risalire ad eventuali parenti. La pratica è freddamente riassunta nel numero del fascicolo, 2734, e poco più.

Il secondo ritrovamento avvenne a Mulazzano, nel canale Muzza, il 6 giugno 1991: qui, invece, le notizie sono maggiori visto che il cadavere è stato classificato di razza caucasica, alto 1.70, di 45 anni: d’altronde la morte, secondo il medico legale di allora, era avvenuta pochi giorni prima del ritrovamento e dunque la descrizione del corpo è molto più precisa: corporatura robusta, denti mancanti, capelli neri, occhi marroni.

Il 20 aprile del 2008 dalle acque del fiume Po in località Regona di Santo Stefano Lodigiano riaffiorò il corpo di un uomo dall’età apparente tra i 55 e i 62 anni con la caratteristica di avere sul corpo due cicatrici. La restante descrizione è da verbale di medico patologo per cercare di fornire caratteristiche più dettagliate possibile e poter così risalire all’identità, ma da sedici anni non si sono registrate novità in tal senso.

Nel 2010 un altro caso avvolto nel fitto mistero: vicino a cascina Erratico, in comune di Lodi, furono ritrovati resti umani: era il 10 luglio. Nulla da quel giorno permise, però, di risalire alla verità circa quella macabra scoperta. Infine, l’ultimo caso, più eclatante forse di tutti gli altri.

Il 1 aprile 2011, nell’erba sotto il ponte del fiume Lambro ad Orio Litta, vicino al tratto della provinciale 234, fu ritrovato il cadavere fatto letteralmente a pezzi di un uomo: il cadavere era stato sezionato e fu rinvenuto senza mani e senza testa, segno evidente, secondo gli inquirenti di allora, che chi lo aveva ucciso, non voleva che si potesse risalire all’identità. Si trattava molto probabilmente di un magrebino di un’età compresa tra i 20 e i 40 anni, finito probabilmente in un regolamento di conti nel milanese il cui corpo fu poi scaricato come spazzatura sotto il ponte di Orio.