
Agenti della Polizia provinciale impegnati in controlli nelle aree boschive del territorio
Sei sanzioni e un sequestro nel primo weekend di caccia "ma per fortuna nessun particolare allarme". Sono sei le violazioni contestate, più un sequestro di selvaggina, i contenuti del bilancio dell’apertura della stagione venatoria 2025/2026 nel Lodigiano. Domenica, giornata inaugurale, le pattuglie hanno riscontrato due casi di caccia fuori orario, due infrazioni per mancato rispetto delle distanze di sicurezza da immobili adibiti a posti di lavoro, un’omissione di versamento e una mancata annotazione del capo abbattuto. E un fagiano è stato posto sotto sequestro. Fortunatamente, però, non ci sono stati feriti o infortunati. I controlli, attivi dalle prime ore del mattino fino alle 20, hanno visto impegnati sei ufficiali e agenti della Polizia provinciale, distribuiti in tre pattuglie, affiancati da dieci guardie venatorie volontarie (quattro pattuglie), tre guardie del WWF (una squadra) e dai carabinieri forestali di Lodi, in costante collegamento con la polizia provinciale. L’operazione ha coperto zone agricole, aree di pianura e corsi d’acqua, con particolare attenzione al tratto dell’Adda tra Lodi e Cremona, dove si è svolta un’azione interprovinciale mirata a prevenire abusi legati alla caccia agli anatidi.
Le verifiche hanno riguardato anche la pesca. Complessivamente sono stati effettuati 53 controlli: 63 i cacciatori e 6 i pescatori sottoposti a verifica. Nei carnieri (contenitori per selvaggina) risultavano tre germani reali, dieci fagiani, due starne e una lepre. Nonostante il quadro generale definito "abbastanza tranquillo" dagli operatori, non sono mancate le segnalazioni da parte di cittadini e volontari su presunte condotte scorrette, in particolare spari troppo vicini a cascine e abitazioni. "Il primo bilancio conferma che l’attività venatoria nel Lodigiano si è svolta in larga parte nel rispetto delle regole, ma ribadisce la necessità di una vigilanza capillare per garantire sicurezza e tutela dell’ambiente" commenta Massimiliano Castellone, comandante della provinciale, sempre attento a promuovere verifiche sovra territoriali e capillari, per favorire la collaborazione tra enti e ottenere maggiori risultati.