PAOLA ARENSI
Cronaca

Caccia al via, sei multe. Spari vicino alle case. Proteste dei residenti

Il bilancio della giornata di apertura ha visto un sostanziale rispetto delle regole. La polizia provinciale: c’è però la necessità di una vigilanza capillare.

Agenti della Polizia provinciale impegnati in controlli nelle aree boschive del territorio

Agenti della Polizia provinciale impegnati in controlli nelle aree boschive del territorio

Sei sanzioni e un sequestro nel primo weekend di caccia "ma per fortuna nessun particolare allarme". Sono sei le violazioni contestate, più un sequestro di selvaggina, i contenuti del bilancio dell’apertura della stagione venatoria 2025/2026 nel Lodigiano. Domenica, giornata inaugurale, le pattuglie hanno riscontrato due casi di caccia fuori orario, due infrazioni per mancato rispetto delle distanze di sicurezza da immobili adibiti a posti di lavoro, un’omissione di versamento e una mancata annotazione del capo abbattuto. E un fagiano è stato posto sotto sequestro. Fortunatamente, però, non ci sono stati feriti o infortunati. I controlli, attivi dalle prime ore del mattino fino alle 20, hanno visto impegnati sei ufficiali e agenti della Polizia provinciale, distribuiti in tre pattuglie, affiancati da dieci guardie venatorie volontarie (quattro pattuglie), tre guardie del WWF (una squadra) e dai carabinieri forestali di Lodi, in costante collegamento con la polizia provinciale. L’operazione ha coperto zone agricole, aree di pianura e corsi d’acqua, con particolare attenzione al tratto dell’Adda tra Lodi e Cremona, dove si è svolta un’azione interprovinciale mirata a prevenire abusi legati alla caccia agli anatidi.

Le verifiche hanno riguardato anche la pesca. Complessivamente sono stati effettuati 53 controlli: 63 i cacciatori e 6 i pescatori sottoposti a verifica. Nei carnieri (contenitori per selvaggina) risultavano tre germani reali, dieci fagiani, due starne e una lepre. Nonostante il quadro generale definito "abbastanza tranquillo" dagli operatori, non sono mancate le segnalazioni da parte di cittadini e volontari su presunte condotte scorrette, in particolare spari troppo vicini a cascine e abitazioni. "Il primo bilancio conferma che l’attività venatoria nel Lodigiano si è svolta in larga parte nel rispetto delle regole, ma ribadisce la necessità di una vigilanza capillare per garantire sicurezza e tutela dell’ambiente" commenta Massimiliano Castellone, comandante della provinciale, sempre attento a promuovere verifiche sovra territoriali e capillari, per favorire la collaborazione tra enti e ottenere maggiori risultati.