LUCA RAIMONDI COMINESI
Cronaca

Altro dramma della solitudine. Trovato deceduto nella sua casa. La disgrazia avvenuta da un mese

Lodi, la tragica scoperta del cadavere in via Da Vinci. Giovedì a Sant’Angelo lo choc per un dipendente dell’università.

In via Da Vinci sono accorsi anche i vigili del fuoco che hanno consentito l’accesso al personale del 118

In via Da Vinci sono accorsi anche i vigili del fuoco che hanno consentito l’accesso al personale del 118

In soli due giorni due casi di solitudine estrema sono emersi tragicamente nel Lodigiano. Giovedì mattina, in via Monte Santo a Sant’Angelo, era stato trovato senza vita il 55enne Alberto Corsico, dipendente dell’Università di Milano. Un uomo poco conosciuto nel borgo, raramente coinvolto nella comunità locale. Era stata un collega, che lo aveva cercato invano, a scoprirlo esanime nel suo appartamento. Deceduto da alcuni giorni, l’uomo non mostrava segni di violenza o autolesionismo. Un elemento che per gli inquirenti fa ipotizzare una morte per cause naturali.

Altrettanto drammatico il secondo caso, che ha invece colpito il quartiere San Fereolo a Lodi, dove nel tardo pomeriggio di sabato un 57enne, Andrea Alcesi, è stato rinvenuto nel suo appartamento del primo piano in una delle ultime palazzine di via Da Vinci. Ad allertare il 112 sono stati i vicini sentendo cattivo odore uscire dall’alloggio. Sul posto sono intervenuti polizia locale e della polizia di Stato. Necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco per consentire l’accesso al personale del 118, che ha constatato il decesso legato a un malore. L’uomo era deceduto da circa un mese. Unica parente una sorella che non sentiva da tempo. All’esterno della palazzina il suo furgoncino bianco con cui il 57enne lavorava. Ricaricava e riparava le macchinette del caffè. "Lo conoscevamo tutti di vista – riferisce un signore mentre scarica la spesa dall’auto -. Non sapevo il suo nome. So solo che l’ho visto per trent’anni salire la mattina sul suo furgone e scenderne al rientro alla sera".

"Ho visto i pompieri parcheggiati con la polizia fuori dal condominio dove abita mio figlio. Pensavo fosse scoppiato un incendio, mi ero preoccupata – dice invece una signora, residente a poche centinaia di metri di distanza –. Mio figlio abita qualche piano sopra a quello dell’uomo. Poveretto, lo abbiamo sempre visto passare e basta". Luca Raimondi Cominesi