Violenza sessuale e minacce: “Zitte o vi metto il ferro in bocca”. La testimonianza delle due ventenni

Condanna con il rito abbreviato per il 47enne che nel 2021 si offrì di accompagnare le ragazze a Milano in discoteca. In auto l’aggressione

Polizia stradale

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È stato condannato a 2 anni e 6 mesi con rito abbreviato per violenza sessuale, minacce aggravate e porto abusivo di armi l’uomo che nel 2021 si era offerto di accompagnare due ventenni a Milano in discoteca. Si tratta di M.S. classe 1977 e con diversi precedenti alle spalle. Quella sera di tre anni fa aveva incontrato le due ragazze, una delle quali conosceva di vista, in un noto locale del centro di Legnano offrendosi di accompagnarle a ballare a Milano. Prima qualche bicchiere al locale, poi la decisione di andare a divertirsi insieme nella metropoli milanese. Una volte caricate in auto, ha iniziato a palpeggiare una delle due, essendo visibilmente in stato d’ebrezza, guidando a forte velocità verso Milano, trasformando la serata in un incubo vero e proprio per le due giovani rimaste sotto shock.

Dopo le lamentele delle due donne, l’uomo era passato alle minacce: "Io sono un bastardo dentro. Non mi provocate perché io vi cancello dalla faccia della terra in due secondi. Io c’ho gente potente, i calabresi dietro alle spalle. Tu non sai con chi hai a che fare qua e zitte o vi metto il ferro in bocca". Mentre intimava alle due di non urlare, estraeva dallo zaino che aveva accanto un coltello con una lunga lama, mostrando loro un taser. Una volta in autostrada, una delle due ragazze ha chiesto di potersi fermare al bagno dell’autogrill di Lainate per fare pipì.

Una volta nella piazzola di sosta, le due donne sono immediatamente scese e scappate verso l’auto della Polstrada che era parcheggiata in zona. Gli agenti di polizia hanno quindi fermato l’uomo, in evidente stato di ubriachezza che si è anche opposto all’alcol test. Nel bagagliaio aveva anche mazza da baseball, un secondo coltello, una katana, una pistola scacciacani e un’ascia. Il 47enne, comparso davanti al gup di Busto Arsizio, Anna Giorgetti, è stato anche condannato per resistenza a pubblico ufficiale dal Tribunale di Milano. Le due vittime si erano costituite parti civili e sono state difese dagli avvocati Massimiliano Canavesi e Giordano Dagrada che sono riusciti a far condannare il parabiaghese al pagamento dei risarcimenti.