“Era in chiesa con un'accetta: ha distrutto l'organo e dato fuoco al presepe”. Venti minuti di paura a Villastanza

Il delirio è stato immortalato dalla telecamera interna. Pochi minuti prima, il 23enne marocchino si era presentato al bar poco distante, vestito con una tunica bianca

Parabiago (Milano), 15 dicembre 2023 –  “Era in chiesa con un’accetta in mano e ci è rimasto per oltre 20 minuti: prima è salito dove c’è l’organo e ha spaccato le canne, poi è sceso, come se fosse intento in un rituale e ha iniziato a girare attorno all’altare, pare pronunciando frasi sconnesse, poi ha accumulato cuscini e quello che ha trovato, da un contenitore che aveva in tasca ha buttato liquido infiammabile sul presepe e gli ha dato fuoco”: è questa la ricostruzione degli oltre venti minuti che il 23enne magrebino ha trascorso nella chiesa di Villastanza di Parabiago, fatta da chi ha avuto occasione di visionare le immagini delle telecamere di sicurezza installate tempo fa, dopo i primi furti avvenuti nella stessa chiesa.

Danni ingenti all'interno della chiesa
Danni ingenti all'interno della chiesa
Approfondisci:

Villastanza, incendio in chiesa: in fiamme il presepe. Bloccato un 30enne marocchino

Villastanza, incendio in chiesa: in fiamme il presepe. Bloccato un 30enne marocchino

L’uomo, che oggi era vestito con una tunica bianca con un cappuccio, si era già fatto vedere in zona un paio di giorni fa: “Parlava da solo, imprecava proferendo parole sconnesse, minacce – spiegano i testimoni -. Alle 13 e 15 circa è entrato al bar, con l’accetta in mano, e qui abbiamo cominciato a preoccuparci. È rimasto poco, poi è uscito e si è diretto verso la chiesa, entrando da una porta laterale”.

E qui la ricostruzione vine fatta a partire delle immagini delle telecamera interna: i gravi danni all’organo, i lunghi 23 minuti trascorsi senza che nessuno, fortunatamente, entrasse nella chiesa, e poi, infine il rogo del presepe. Dopo essersi allontanato, confermano i testimoni, l’uomo ha fatto anche un’altra tappa nel bar a pochi passi dalla chiesa - subito evidente l'odore di alcol o combustibile - mentre il fumo cominciava ad uscire dalla porta principale e dal campanile. Poi l’intervento dei Carabinieri, che avrebbero fermato l’uomo a trecento metri di distanza”.