PAOLO GIROTTI
Cronaca

A Legnano lo sfioratore anti allagamenti è pronto ma non si può usare. Mancano le firme

Lavori finiti in via Branca ma la burocrazia delle autorizzazioni incrociate impedisce l’apertura manuale delle paratie. E dopo questa settimana di intense precipitazioni in molti, nella zona, tornano a chiedere la soluzione del problema

Via Ratti allegata dopo una intensa pioggia nel 2023 Da allora è stato realizzato uno sfioratore che non è ancora attivo

Via Ratti allegata dopo una intensa pioggia nel 2023 Da allora è stato realizzato uno sfioratore che non è ancora attivo

Legnano – Dopo una settimana di violente precipitazioni che hanno rischiato di mettere per l’ennesima volta una parte del centro cittadino sott’acqua, qualcuno ha invocato la fine dei lavori allo sfioratore di Cap Holding nella stessa zona come possibile soluzione al problema. La situazione assurda, però, è che i lavori allo sfioratore sono già conclusi ormai da tempo e che a fermare l’effettivo utilizzo di questo sistema di compensazione anti-allagamento è ancora oggi la burocrazia delle autorizzazioni incrociate, non ancora portata a termine.

A confermare la situazione sono gli uffici di palazzo Malinverni da dove, a quanto pare, la documentazione firmata e da sottoporre per uguale firma a Cap Holding, Aipo e altri interlocutori, sarebbe partita per poi non rientrare, impedendo il passaggio fondamentale per l’utilizzo del sistema: la consegna delle chiavi alla Protezione civile, chiamata a intervenire per l’apertura delle paratie dello sfioratore di via Branca (sistema manuale) in caso di piogge particolarmente consistenti, così come capitato nell’ultima settimana.

La costruzione dello sfioratore era diventata indispensabile dopo che, nel luglio del 2023, via Ratti era stata allagata dalle acque a causa dell’ennesima pioggia intensa: la soluzione progettuale infine prescelta, considerata come "una funzione mitigativa e a esclusivo uso emergenziale”, era stata identifica nella realizzazione di un nuovo sfioratore in via Branca, la cui attivazione è subordinata all’azione manuale sulle paratoie che regolano la portata sfiorata del fiume. La quota della soglia era stata determinata in modo tale da evitare allagamenti in corrispondenza proprio di via Ratti/Corso Magenta.

I lavori, partiti a inizio 2025, sono da tempo conclusi ma proprio il passaggio burocratico della firma delle autorizzazioni sta fermando l’utilizzo dello sfioratore: a quanto risulta, per evitare ulteriori rischi (questa settimana il livello dell’acqua accumulata non ha fortunatamente superato il livello del marciapiede in via Ratti) l’amministrazione avrebbe sollecitato proprio in questi giorni la conclusione dell’iter autorizzativo.