Servono donatori. Fondazione Ticino Olona: tanti progetti, pochi soldi

Legnano, il presidente Forte chiama a raccolta potenziali nuovi sostenitori "Per oratori e “arte e cultura” siamo a metà delle disponibilità richieste" .

Servono donatori. Fondazione Ticino Olona: tanti progetti, pochi soldi

Servono donatori. Fondazione Ticino Olona: tanti progetti, pochi soldi

I progetti proposti sono sempre più numerosi e così i fondi a disposizione non riescono a far fronte a tutte le richieste, tanto che la fase di selezione diventa sempre più complicata: è Salvatore Forte, presidente della Fondazione Ticino Olona, a tracciare un bilancio dell’iter che sta seguendo il bando 2024 della Fondazione da lui presieduta e a chiamare a raccolta i potenziali nuovi donatori del territorio.

"Alla scadenza del termine per presentare, da parte degli Enti del Terzo Settore, progetti su uno dei quattro bandi che avevamo pubblicato nell’aprile scorso – spiega Forte – abbiamo ricevuto 101 progetti in totale con una richiesta complessiva di oltre 570mila euro contro una nostra disponibilità di 390 mila euro. Se tengono, in qualche modo, i bandi sulla fragilità e marginalità e quello sull’ambiente, sforano, se così si può dire, quelli degli oratori, 230% rispetto alla disponibilità, e quello sull’arte e cultura, 228% rispetto alla disponibilità".

Una differenza sostanziale tra quanto richiesto e quanto messo a disposizione dalla Fondazione e che, gioco forza, costringerà a una selezione: "Si ripete, come quasi tutti gli anni, questa disparità tra budget e richieste – continua Forte, che si trova ad affrontare una situazione più volte ripetutasi –. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione sarà impegnato, utilizzando la diligenza del buon padre di famiglia, nell’operazione più delicata che ogni anno deve fare per selezionare i progetti da sostenere. E come tutti gli anni progetti pur validi non potranno essere sostenuti per mancanza di risorse, L’alto numero di richieste dice che il nostro territorio è ricco di associazioni che si dedicano direttamente o indirettamente alla comunità e che numerosi sono i bisogni più o meno emergenti; dice, infine, che ci sarebbe bisogno di qualcosa in più per far diventare fatti tutte le idee presentate".

E così questa situazione si trasforma in un appello a "cambiare marcia": "C’è necessita di donatori grandi e piccoli che vogliano farsi carico dei bisogni della Comunità in cui vivono - conclude infatti il presidente della Fondazione - perché ognuno di noi sarà un po’ più felice se anche il nostro vicino sarà un po’ più felice. È necessario svegliare il filantropo che è in noi: donare, dal pochissimo in avanti, ci fa più ricchi e più consapevoli di essere parte di un’entità che ha a cuore tutti, nessuno escluso".

Paolo Girotti