L’amministrazione comunale si è impegnata a ripristinare le centraline di rilevamento degli inquinanti atmosferici, dismesse e poi abbandonate prima del 2000. Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare misto, che proponeva anche l’installazione di una o due nuove centraline in città. "Una volta passata la competenza dalla Provincia all’Agenzia regionale per la protezione ambientale – ha spiegato il consigliere di opposizione Federico Amadei – non si fece più la manutenzione né la raccolta dati, e così le due centraline esistenti divennero rottame a cielo aperto nel silenzio delle varie istituzioni. Oggi, le stazioni di rilevazione più vicine gestite da Arpa, con controlli quotidiani, si trovano ad Arconate, Rho e Borsano di Busto Arsizio, presso l’inceneritore".
L’assessore alla sostenibilità Luca Benetti ha condiviso la necessità di ripristinare le centraline, sottolineando l’importanza di politiche ambientali mirate alla riduzione degli inquinanti. Prima del 2000 a Legnano c’erano due centraline per il controllo degli inquinanti: una centralina in centro e gestita dalla Provincia, l’altra pagata dalla Franco Tosi e posizionata in periferia vicino all’Inps, passata la competenza dalla provincia all’Arpa, le centraline divennero due rottami a cielo aperto. Respinta la mozione della Lega, che chiedeva di raddoppiare il numero di sacchi con tag Rfid per la raccolta dei rifiuti indifferenziati. "Da quando è stata introdotta questa nuova forma di raccolta – ha dichiarato la consigliera Daniela Laffusa della Lega – il numero degli abbandoni è aumentato notevolmente. Il numero di sacchi assegnati alle famiglie è troppo esiguo e, superando la quota assegnata, ogni sacco aggiuntivo costa 2,17 euro, una spesa importante per famiglie che non hanno balconi dove poter conservare i rifiuti".
Già lo scorso anno, la Lega aveva presentato una mozione simile, anch’essa bocciata, chiedendo di usare sacchi da 40 litri anziché da 80. Questa volta, la proposta era di raddoppiare il numero di sacchi da 80 litri per famiglia. "Potrebbe essere la soluzione per ridurre i disagi e gli abbandoni – ha continuato Laffusa – anche perché Legnano non aveva bisogno della tariffa puntuale, vista l’ottima performance nella raccolta differenziata". "Non è questa la soluzione al problema", ha commentato il consigliere delegato Simone Bosetti, aggiungendo che "il numero dei sacchi è calcolato in base ai conferimenti. Aumentarne il numero comporterebbe un incremento della Tari, fino a 50 euro per una famiglia di sei persone, a prescindere dal numero di conferimenti".