GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Riciclaggio, assolto Mario Mantovani

L’ex vicepresidente regionale e primo cittadino di Arconate deve affrontare un altro processo per reati di natura fiscale

Mario Mantovani

di Giovanni Chiodini

Mario Mantovani, ex vicepresidente di Regione Lombardia e già sindaco di Arconate, è stato prosciolto con formula piena dall’accusa di autoriciclaggio sostenuta dal pm Giovanni Polizzi. Un impianto accusatorio nei confronti dell’ex sindaco che è stato modificato ben tre volte a fronte di due bocciature da parte della Cassazione. A favore dell’innocenza di Mantovani - che resta comunque imputato per un reato di carattere fiscale di false fatture - si è espresso il gup Renato Crepaldi, il quale ha deciso il "non luogo a procedere" nei confronti di Mantovani, della moglie e di altre sette persone. Mantovani, che ha parlato in udienza, si era detto sorpreso delle nuove accuse.

"Ho chiesto al giudice se era in grado di spiegarmi che cosa significasse il reato di autoriciclaggio, un modo di agire che certamente non fa parte della mia cultura", è stato il commento di Mario Mantovani. La vicenda era venuta alla luce nel novembre del 2017 quando il pm Polizzi aveva indagato Mantovani, la moglie e altre sette persone (tra queste anche monsignor Sergio Salvini dell’arcidiocesi di Vercelli), con l’accusa di peculato. Secondo l’accusa le onlus del gruppo Sodalitas e della Fondazione Mantovani, che gestiscono case di riposo e che beneficiano di finanziamenti regionali, avrebbero pagato affitti con contratti fittizi per due immobili riconducibili a Mario Mantovani e alla moglie per un totale di 1,3 milioni dal 2008 fino al marzo 2017, ovvero villa Clerici di Rovellasca a Cuggiono e un appartamento di via Veniero a Milano.

Soldi che, secondo l’accusa, derivavano da fondi pubblici. Il nuovo filone di indagine era scaturito dall’esame dei documenti recuperati durante le perquisizioni delle indagini che nel 2015 avevano già portato all’arresto di Mantovani. "Quello attuato nei miei confronti è stato chiaramente un atto accusatorio voluto e perpetrato per rovinare la vita a persone per bene" ha aggiunto il politico, oggi collocato con Fratelli d’Italia. A settembre ci sarà il processo per le sospette false fatture e anche l’Appello contro la sentenza di condanna per concussione, turbativa d’asta e corruzione del luglio 2019.