Legnano (Milano), 3 agosto 2024 – Approvato in via definitiva, ora sarà sottoposto al vaglio del giudizio dei legnanesi. Al quale sarà descritto e spiegato dalla Giunta attraverso una serie di incontri nei quartieri, il cui calendario sarà reso noto a fine agosto. Stiamo parlando del nuovo Piano generale del traffico, il Pgtu, che punta a rivoluzionare sia la viabilità sia le regole della sosta in città, incoraggiando allo stesso tempo la mobilità dolce e le zone pedonali. Prossimo passaggio sarà ora quello della presentazione delle osservazioni da parte di comitati, cittadini e le altre realtà cittadine. La scadenza per presentare quindi suggerimenti, critiche e osservazioni è stata estesa al 30 settembre. Passaggio ultimo finale, l’approvazione del Pgtu – aggiornato e integrato con le eventuali osservazioni – in Consiglio comunale. Ma quali sono i punti che caratterizzano il nuovo Pgtu? Gli aspetti fondamentali possono essere riassunti nella “difesa” della mobilità dolce, la riduzione del traffico parassitario, il riordino di alcuni incroci del territorio comunale.
Il nodo di viale Liguria e le “zone 30”
Tra le novità del documento compare una novità attesa da tempo: per quanto riguarda l’asse Liguria – Montalcini, uno di quelli da riqualificare, cambia la regolamentazione del varco sino a oggi utilizzabile solo da mezzi di soccorso e autorizzati. L’attuale divieto di transito per i mezzi non autorizzati sarà limitato alle due fasce orarie più “calde”: la bretella si potrà percorrere soltanto in direzione periferia il mattino e nella direzione centro la sera, mentre per il resto della giornata sarà aperta in entrambe le direzioni. Per quanto riguarda la mobilità dolce, si prosegue nella direzione di rialzare i passaggi pedonali e gli incroci, come la Zona 30 che si è concretizzata l’anno scorso in un quadrilatero del quartiere Oltrestazione, le zone scolastiche create a ridosso delle primarie Carducci e Don Milani e la risistemazione di Piazza del Popolo. Via libera anche a interventi di urbanistica tattica, seguendo l’esempio di quanto è già stato fatto a Milano – da definire le zone dove intervenire – per permettere ai legnanesi di riappropriarsi di spazi di città e ridurre contemporaneamente quelli riservati a macchine e mezzi motorizzati.