CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Palio di Legnano 2025, vince la contrada Sant’Ambrogio. Zedde: “Alla faccia di chi mi screditava”

Dopo la Messa sul Carroccio e la sfilata storica, la corsa allo stadio Giovanni Mari. In finale, oltre i gialloverdi, San Martino, Flora e San Magno

Il fantino Giuseppe Zedde portato in trionfo dopo la vittoria

Il fantino Giuseppe Zedde portato in trionfo dopo la vittoria

Legnano (Milano), 25 maggio 2025 – La vittoria del Palio di Legnano 2025 porta i colori gialloverdi: Sant’Ambrogio conquista la gara storica. “Questo Palio va in faccia a quelli che a Legnano mi avevano screditato dicendo che non ero fatto per questa corsa”, ha detto il fantino Giuseppe Zedde, su Aristoteles, portato in trionfo. 

La finale è iniziata alle 20.35 con l’ingresso dei quattro finalisti nell'area della mossa. Ore 20.41 si parte ma la mossa è falsa. 20.48 si parte e Sant'Ambrogio conduce da subito la finale. Dietro San Martino e Flora, mentre San Magno si attarda ma poi attacca da dietro e giunge secondo tentando il tutto per tutto ma vince la contrada gialloverde a sorpresa. Di seguito, la cronaca della giornata.

Il corteo e la consegna della Croce Pettorale

Dopo la solenne Messa sul Carroccio svoltasi questa mattina, domenica 25 maggio, in piazza San Magno, con la tradizionale benedizione dei fantini e dei cavalli e il suggestivo volo propiziatorio delle colombe, la città si è ufficialmente immersa nel Palio.

Oltre mille figuranti in abiti medievali hanno attraversato le vie del centro cittadino, dando vita a un imponente corteo che rievoca i fasti del passato e accompagna idealmente le otto contrade verso il momento clou della giornata: la corsa ippica allo Stadio Giovanni Mari. È lì, infatti, che i cavalli e i fantini si contenderanno la Croce di Ariberto, l’ambito trofeo che ogni anno sancisce il trionfo di una sola contrada.

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Sotto la direzione del mossiere Andrea Calamassi, a presentarsi al canapo sono San Martino con Carlo Sanna, Sant’Ambrogio con Giuseppe Zedde, San Domenico con Francesco Caria, San Bernardino con Gavino Sanna, La Flora con Federico Arri, San Magno con Dino Pes, Sant’Erasmo con Valter Pusceddu e Legnarello con Antonio Siri.

Prima della corsa, come da tradizione, si è tenuta la cerimonia di consegna della Croce Pettorale, che verrà indossata dal Capitano della contrada vincitrice al termine della giornata.

Il Mari invaso dal corteo del Carroccio
Il Mari invaso dal corteo del Carroccio

Le batterie, sorteggiate poco prima della gara, sono state così definite: la prima batteria ha visto in pista La Flora, San Martino, Sant’Erasmo e San Bernardino; la seconda batteria composta da San Domenico, Legnarello, Sant’Ambrogio e San Magno. Ecco come è andata.

Prima batteria

La prima batteria della giornata si apre con un clima incandescente: lunga attesa al canapo, nervosismo palpabile tra cavalli e fantini, e l’atmosfera che si taglia col coltello. La tensione esplode subito dopo la mossa: alla prima curva, ecco il colpo di scena. Sant’Erasmo e San Bernardino si ostacolano in un contatto fatale e finiscono entrambi a terra in una rovinosa caduta.

Il pubblico trattiene il fiato, ma la corsa prosegue: San Martino e Flora approfittano dell’incidente e prendono il largo, conducendo con autorità fino al traguardo. Alle loro spalle, il cavallo scosso di San Bernardino – senza fantino ma ancora in corsa – chiude terzo, tenuto però a debita distanza dai due fantini in sella.

Fortunatamente, i due caduti si sono poi rialzati senza gravi conseguenze, ma l’avvio è stato di quelli che non si dimenticano facilmente: adrenalina, paura e una corsa che ha già scritto la sua prima pagina drammatica.

Seconda batteria

Nella seconda batteria del Palio, la prima mossa viene dichiarata nulla. Dopo una lunga attesa, arriva anche la seconda falsa partenza. I minuti scorrono tra crescente tensione e confusione, e si susseguono la terza e la quarta mossa falsa. Il clima diventa caotico e si giunge addirittura alla quinta falsa partenza. Nel tentativo di riportare ordine, il barbaresco interviene per calmare il cavallo di San Domenico, mentre il fantino Francesco Caria è costretto a scendere nella zona della mossa.

La situazione non si sblocca e i cavalli vengono momentaneamente ritirati nella zona dei box. Al ritorno in pista, però, San Domenico non rientra: per motivi di sicurezza, il cavallo e il fantino restano fuori. Si riparte incredibilmente in tre, e questa volta la mossa è valida. 

Sant’Ambrogio prende subito il comando, seguito da Legnarello, mentre San Magno resta inizialmente distanziato. Ma Dino Pes, fantino di San Magno, recupera terreno, affianca Legnarello e i due lottano testa a testa fino al traguardo. L’arrivo è al fotofinish: Sant’Ambrogio taglia per primo il traguardo, ma per la seconda posizione occorrono diversi minuti prima che i giudici possano deliberare. Alla fine, il verdetto assegna il secondo posto a San Magno.