
Arturo Saraceno
Magnago (Milano), 21 giugno 2019 - Nel silenzio della sua cella ha sfilato la cintura dell’accappatoio, ha formato un cappio e si è impiccato. È morto cosí Arturo Saraceno, 36enne condannato a 16 anni per aver ucciso la ex fidanzata Deborah Fuso, tre anni fa a Magnago.
araceno si è suicidato ieri nel carcere di Rossano, in provincia di Cosenza, a poco più di due anni dal delitto della giovane. Il suo avvocato Daniele Galati, ha dichiarato di voler «far luce sull’accaduto, dato che avrebbe dovuto essere piantonato a causa dei pregressi tentativi di suicidio». La storia d’amore tra Deborah Fuso, giovanissima di Lonate Pozzolo con la voce capace di incantare il pubblico al quale si presentava sempre in coppia con il suo papà, e il suo assassino, è naufragata nel 2016, a un passo dalle nozze. I due avevano vissuto insieme a Magnago, nella mansarda di Saraceno, poi le liti, le recriminazioni e infine la rottura. Quindi, il 17 maggio del 2016, i due si erano visti di nuovo per un presunto chiarimento a casa di lui, dove – stando a quanto ricostruito dagli inquirenti – era scoppiata una lite. Saraceno aveva aggredito Deborah a coltellate in casa, per poi finirla sulle scale condominiali mentre lei cercava di scappare.
La sua morte gettò nel più profondo sconforto la famiglia della vittima, inconsolabile ancora oggi. Saraceno confessò subito il delitto, e il suo avvocato Daniele Galati lo fece visitare e periziare per la sua condizione psicologica instabile, «fin da prima del delitto», ha ribadito ieri. Appresa la notizia della morte del 36enne, trasferito dal carcere di Busto a quello calabrese per poter ricevere le visite dei suoi familiari, il legale ha ribadito che Saraceno «avrebbe dovuto essere tenuto sotto controllo». «A Busto era piantonato e avrebbe anche dovuto essere seguito dal punto di vista psichico». Poi Galati ha continuato: «Aveva già tentato il suicidio, il suo posto non era il carcere ma una struttura psichiatrica». Ora famigliari e legale attendono l’autpostia, come da prassi. «Va fatta chiarezza su quanto accaduto, perché venga approfondito se ci sono state responsabilità».