CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Omicidio Carol Maltesi, niente ergastolo per l’assassino. L’ira dei parenti: “Questa non è giustizia”

Busto Arsizio, escluse le aggravanti, Davide Fontana sconterà 30 anni. Il grido di dolore in Tribunale della zia della ragazza: “Vergogna”

Carol maltesi e Davide Fontana

Carol maltesi e Davide Fontana

Rescaldina (Milano) – Niente ergastolo per Davide Fontana, reo confesso del brutale omicidio di Carol Maltesi, la 26enne vicina di casa presa a martellate, sgozzata e fatta a pezzi. La sentenza è arrivata nel pomeriggio di ieri dal Tribunale di Busto Arsizio dopo ben 7 ore di camera di consiglio.

Alla fine la corte ha escluso le aggravanti della premeditazione, delle sevizie e dei futili e abietti motivi, che avrebbero portato all’ergastolo, ritenendo sussistenti le aggravanti della minorata difesa della vittima e la relazione affettiva tra i due. "Questa non è giustizia. È una vergogna", ha gridato piangendo la zia di Carol, Anna. Attendono le motivazioni della sentenza i legali del padre della ragazza: "Non capiamo assolutamente come siano state escluse le aggravanti", spiega il legale Manuela Scalia. "Leggeremo le motivazioni, capire per quali ragioni sono state escluse le aggravanti da ergastolo", ribadisce Carlo Nocerino, procuratore del tribunale.

Il pm Carlo Alberto Lafiandra aveva chiesto per Fontana l’ergastolo con due anni di isolamento diurno per i reati di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. In primo grado per le parti civili è stata riconosciuta la somma di 180mila euro per il figlio di Carol, 20mila euro al padre del figlio della donna, 40mila al papà di Carol e 60mila alla madre.

Ma il primo grado si chiude anche con la piccola vittoria dell’avvocato difensore Stefano Paloschi, che aveva chiesto per Fontana il minimo della pena escludendo per il proprio assistito premeditazione, crudeltà e motivi abietti e futili. Inoltre sempre secondo i legali, l’ex impiegato di banca con la passione per fotografie e cibo, non sarebbe infatti mai stato geloso della donna ma solo "molto assecondante" nei confronti delle sue altre frequentazioni e del suo lavoro nel mondo dei video hard. I legali avevano poi specificato che Fontana avrebbe, dopo il delitto, nascosto il cadavere in maniera "confusa e maldestra", senza piani prestabiliti.

Carol sarebbe stata colpita a martellate dopo una telefonata col suo ex compagno, in cui la giovane manifestava l’intenzione di trasferirsi nel Veronese per stare vicina al figlio piccolo. Fontana la colpì con violenza più volte al cranio e poi con una coltellata alla gola. Un gesto che Fontana stesso in giudizio definì "un atto di pietà". Una volta uccisa l’assassino fece a pezzi il cadavere e conservò i resti della ragazza in un frigorifero acquistato su Amazon. Dopo aver tentato di bruciarli in un braciere, li ha gettati in un dirupo a Borno, paese della Valcamonica che conosceva bene essendoci stato da piccolo. I resti della donna furono rinvenuti in quattro sacchi di plastica nel marzo del 2022.

I carabinieri diffusero le immagini dei tatuaggi ritrovati sui poveri resti e qualcuno si accorse che appartenevano a Charlotte Angie, una starlette di Onlyfans che in molti conoscevano, nome d’arte dietro cui si celava Carol Maltesi. Braccato dalle forze dell’ordine l’uomo, che nel frattempo usava la Fiat 500 di Carol e il suo cellulare, si era presentato in caserma dopo aver girato per ore a piedi a Rescaldina nei pressi della palazzina di corte dopo abitavano entrambi.