SILVIA VIGNATI
Cronaca

Negozi e “turisti“ della domenica La nuova giovinezza di Mazzafame

Il quartiere periferico ha cambiato pelle negli ultimi anni anche se la chiusura dell’unica banca e di un minimarket si fa ancora sentire. A fare da polo d’attrazione c’è il centro sociale Pertini

di Silvia Vignati

Dar nuova vita a un’edicola chiusa è un gesto quasi eroico. Così hanno fatto Rosario Di Dio e Patrizia Russo, sette anni fa. In via Menotti a vendere giornali, ricariche e album c’è "EdicoAmma". Siamo nell’Oltrestazione, quartiere di Mazzafame. Rosario e Patrizia sono marito e moglie. "Abbiamo riattivato l’edicola nel 2015 e dobbiamo dire che siamo stati bene accolti – affermano –. Questo lavoro ci dà molta soddisfazione. Certo, nel quartiere ci sono pochi servizi. Nell’estate del 2017 è stata chiusa la banca, sempre qui in via Menotti. Hanno lasciato il bancomat per un po’ di tempo e poi è stato levato anche quello, tutti i servizi sono stati trasferiti in corso Italia. Mentre qui era semplice parcheggiare, così non si può dire dopo lo spostamento in centro. È stato un colpo per il quartiere, la chiusura ha creato parecchi disagi fra i residenti. Manca anche un mini-market, vediamo tanti anziani senza macchina in difficoltà a fare la spesa, a piedi con i carrellini". Ma a dispetto della povertà dei servizi, per i coniugi edicolanti il quartiere è promosso a pieni voti. Al punto tale che hanno lasciato la loro residenza in un Comune del Legnanese per trasferirsi di casa proprio a Mazzafame.

"E poi c’è il Centro sociale Pertini - il Salice, che ha portato molta vita, con la sua offerta di corsi, musica e intrattenimento", conclude Patrizia. Altra storia coraggiosa di chi investe su di sè è quella di Walter Solbiati, che ha aperto la gelateria e pasticceria artigianale "Yaya & Beba" l’11 giugno 2017, insieme alla moglie Rossella Saccozza. Siamo in via Menotti 154. Nessuna pubblicità, nessuna pagina Facebook, nessuna inaugurazione. Solo due palloncini color lavanda appesi all’esterno il giorno dell’inizio della nuova avventura. In tanti stentavano a credere nell’apertura di un punto vendita in una zona così periferica e anche sulla sua tenuta nel tempo. "Eppure da allora siamo sempre stati in incremento, abbiamo lavorato anche con il Covid - dice Walter -. Ho clienti che arrivano la domenica mattina dal centro di Legnano a comprare il gelato, altri da Gallarate, Castano, Borsano. Non ci ha penalizzato la lontananza dal centro, abbiamo puntato sulla qualità. E anche con il quartiere le cose hanno sempre funzionato, mai avuto problemi". Dribblato (per ora) il Covid, adesso c’è il problema del "caro bollette". Ma Solbiati ha già pronta la ricetta: "Il gelato si fa alla sera e non più al mattino, così si contengono i costi. Stiamo attenti a chi dice che i prodotti sono più cari per via della crisi energetica. I miei prezzi sono invariati. Bisogna inventarsi le strategie, e non cercare alibi".