L'autobus andato a fuoco a Nerviano
San Vittore Olona, 28 ottobre 2014 - I tre pullman della Movibus andati a fuoco dieci giorni fa a distanza di poche ore l’uno dall’altra non potevano non suscitare sospetti. Non potevano non rappresentare già di per sè interessanti elementi di indagine. E motivi di accertamenti. Ma ora, dopo che tutti i 183 bus del parco mezzi sono stati sottoposto a un check-up completo e che anche i rilievi vagliati dai carabinieri non hanno evidenziato cause di origine dolosa, non ci sono più dubbi: è stato solo un caso.
A rassicurare gli utenti è lo stesso Erasmo Taormina, responsabile dell’ufficio rete Movibus: «Oltre ai soliti controlli ordinari abbiamo effettuato su tutti i pullman delle verifiche ulteriori a 360 gradi. Possiamo davvero affermare che ogni ingranaggio del motore e ogni filo dell’impianto elettrico è stato controllato. Abbiamo sottoposto i bus a dei test e effettuato prove su strada: ebbene non ci sono state avarie di alcun genere. Siamo quindi giunti alla conclusione che quei tre incendi siano stati provocati unicamente da una casualità. È raro che il motore possa prendere fuoco, ma può succedere: è accaduto tre volte in pochi giorni e quindi, statisticamente, ora possiamo stare tranquilli che non si ripeterà più per un bel po’». Ma anche se dalla direzione della Movibus, si getta acqua sul fuoco (è proprio il caso di dirlo), tra i pendolari un tantino di paura c’è ancora.
«In effetti tutte quelle fiamme che si sono sprigionate in tre mezzi della Movibus (a Corbetta, a Nerviano e a Cuggiono, ndr) ci avevano parecchio spaventato – dicevano ieri alcuni pendolari sulla tratta z602 –. Ora sono passati dieci giorni e non è più successo nulla. Ma non possiamo comunque sentirci ancora tranquilli, almeno fino a quando non verranno sostituiti i vecchi pullman con quelli nuovi. Abbiamo segnalato più volte strani rumori, fumi e vapori che fanno presagire guasti nel vano motore. È necessario mettere in sicurezza ogni autobus, oltre che sistemare i sedili divelti ed evitare odori ristagnanti. Insomma non aspettiamo che vadano a fuoco per fare in modo che vengano rottamati».