
Ebe Pagliari con la foto del figlio Marco Perini
Abbiategrasso (Milano), 28 novembre 2023 – Nel mese di settembre del 2019 quando gli investigatori che indagavano sul caso irrisolto dell’abbiatense Marco Perini pensavano di essere arrivati, finalmente, alla pista giusta.
Assassinato nel mese di maggio del 2000 il responsabile o i responsabili del delitto sono rimasti sempre senza nome. Finché Giulia S., figlia di Ekrem, famiglia nomade che dimorava nei pressi dell’abitazione di Perini, dichiarava di sapere chi fossero gli assassini. Indicandoli nei tre fratelli del padre. Le indagini successive nei loro confronti (gli indagati sono poi diventati due, Franko S. e Safet. S. bosniaci, per il decesso di uno di loro), purtroppo, non hanno portato a nulla di concreto. Tre fratelli nomadi sono stati sentiti dagli investigatori, così come Chiara Maria S., Giulia S., Walter S. e il loro padre Ekrem. Le due donne hanno clamorosamente ritrattato. Giulia ha detto agli investigatori che la sorella aveva mentito facendo crollare così il castello che ormai si era creato. La stessa le aveva confessato di avere raccontato una menzogna, sia a lei che alle forze dell’ordine. Anche la stessa Giulia avrebbe all’epoca mentito alla polizia giudiziaria al solo fine di vendicarsi con Safet per avere lo stesso tradito e violentato Chiara e per avere in più occasioni percosso e maltrattato la loro madre.
Chiara sosteneva di avere inventato tutto di sana pianta al solo fine di vendicarsi con Safet. Tuttavia ora non poteva più reiterare la menzogna perché adesso aveva una figlia e non voleva metterla nei guai. Per Chiara è scattato il deferimento per le dichiarazioni false rese nel 2020.
Gli inquirenti hanno ascoltato il padre dei tre fratelli che si dichiarava del tutto estraneo ai fatti. Hanno tentato di rintracciare un altro uomo più volte citato nelle sommarie informazioni, ma non è mai stato rintracciato. Gli investigatori hanno poi stimolato alcune delle persone più vicine a Safet. Venivano ascoltate quattro persone, ma senza successo. Hanno fatto un ultimo tentativo ascoltando i fratelli S. in qualità di indagati. Safet e Franko sono stati convocati a maggio e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Perfino dalle intercettazioni non è emerso nulla. Così il sostituto Chiara Giuiusa ha chiesto al gip del tribunale di Pavia di disporre l’archiviazione.