Magenta (Milano), 12 settembre 2024 – Un pestaggio brutale, senza una ragione (ammesso che possa essercene una) se non quella di voler fare male e sopraffare. Tre studenti sedicenni, tutti con precedenti, sono stati collocati in comunità dai carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso, che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di lesioni gravi e, per uno, anche di atti persecutori. L'episodio contestato riguarda un'aggressione del 19 gennaio scorso, che un “branco” di sette ragazzi ha commesso, stando alle accuse, ai danni di due loro coetanei, uno dei quali già bullizzato in precedenza, all'esterno dell’istituto tecnico Einaudi di Magenta che tutti loro frequentano. I tre indagati, tutti italiani, insieme ad altri quattro non ancora individuati, hanno aggredito i due a calci, pugni e sprangate, facendo anche perdere brevemente conoscenza a uno di loro, che colpito in faccia ha subito anche l’indebolimento permanente di un dente. Poi hanno postato il video dell'aggressione su una chat di Whatsapp. I motivi sarebbero da ricondurre esclusivamente a logiche di sopraffazione e bullismo. Uno dei tre indagati, ritenuto il leader del “branco”, appena venuto a sapere che le vittime avevano presentato denuncia le avrebbe avvicinate minacciandole ulteriormente se non l'avessero ritirata. A lui gli è stato così contestato anche il reato di atti persecutori, ed è risultato avere, nonostante la giovanissima età, dei precedenti per furto e porto di strumenti atti a offendere.
CronacaMagenta, due sedicenni picchiati con le spranghe dal “branco” fuori da scuola: il video con le violenze finisce nelle chat dei bulli