LORENZO CRESPI
Cronaca

Lotta al carcinoma mammario. L’alta formazione senologica all’Università dell’Insubria

Il master di secondo livello attira partecipanti da tutta Italia per l’approccio innovativo: studi multidisciplinari, personalizzazione della cura e rete tra operatori a vari livelli.

L’alta formazione nel campo del tumore alla mammella si fa a Varese. Il master di secondo livello in senologia, organizzato dall’Università dell’Insubria, attira partecipanti da tutt’Italia che studiano per diventare figure professionali impegnate nella lotta al cancro al seno. Venerdì a Villa Toeplitz si è tenuta la cerimonia di proclamazione con la discussione delle tesi degli otto diplomati della sesta edizione. Il percorso, della durata di un anno, è rivolto ai laureati in Medicina e chirurgia ed è coordinato da Francesca Rovera, direttrice del Centro di ricerche in Senologia dell’Università dell’Insubria e responsabile della Breast Unit Asst Sette Laghi di Varese. "Siamo fermamente convinti che la ricerca della qualità passi attraverso la crescita complessiva di tutte le figure professionali coinvolte - spiega la professoressa - lo scambio di sapere è fondamentale per riuscire a dare alle pazienti risposte al passo con i tempi. È pertanto necessario operare nel rispetto di tre principi fondamentali: l’approccio multidisciplinare, la personalizzazione della cura e la rete tra operatori a vari livelli (medici specialisti e di medicina generale, infermieri, tecnici e volontari oncologici). Proprio da queste considerazioni è nata l’organizzazione di questo master".

L’alta incidenza del carcinoma mammario sul territorio, così come nel resto d’Italia, tra l’altro in donne sempre più giovani, rende ancora più importanti non solo la diagnosi precoce ma anche la cura multidisciplinare e personalizzata. "Le pazienti - continua Rovera - devono trovare risposte di eccellenza, in linea con i continui progressi della ricerca, e la qualità della formazione è la base da cui partire. Ai medici il compito di immettere nella clinica la libertà di pensiero, azione ed emozione. Non dobbiamo perdere il senso inestimabile della cura che riporta alla donna e non alla malattia".

Alla giornata hanno partecipato Adele Patrini, vicepresidente della Scuola italiana di Senologia e presidente dell’associazione Caos, e Giulio Carcano, direttore del Dipartimento di Medicina e innovazione tecnologica dell’Università dell’Insubria. In apertura la lettura magistrale “Il seno vissuto“ di Giorgio Maria Baratelli, direttore dell’Unità di Senologia dell’Ospedale Moriggia-Pelascini di Gravedona e presidente di Lilt Como. Sono seguite le discussioni delle tesi.