CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

L’operaio che vestì i panni di Teresa. Così il dialetto divenne spettacolo

A 103 anni dalla nascita di Felice Musazzi, ideatore e fondatore della compagnia teatrale “I Legnanesi“ il ricordo nella sua città: "Vincente l’ironia con cui raccontava aneddoti di vita dei nostri nonni e bisnonni".

Era nato nella frazione parabiaghese di San Lorenzo 103 anni fa, Felice Musazzi, fondatore dei Legnanesi. La sua “Teresa“ nacque a Parabiago il 10 gennaio 1921. Da sempre Musazzi manifestò una spiccata tendenza alla recitazione, tanto che, finita la guerra e dopo gli anni di prigionia in Russia, fondò con Tony Barlocco e Renato Lombardi la compagnia teatrale dialettale I Legnanesi, una realtà di cultura e spettacolo che ha raggiunto una popolarità importante.

Già nel 2021 l’amministrazione di Parabiago ricordava, con la collaborazione della famiglia e degli eredi, i 100 anni dalla nascita di Felice Musazzi intitolando la primaria di San Lorenzo e apponendo una targa in suo ricordo presso l’immobile che oggi sorge al posto dell’abitazione in cui era nato. Una mostra a Villa Corvini ne ha esaltato la storia, l’uomo e il personaggio.

A 103 anni dalla nascita di Musazzi, il sindaco Raffaele Cucchi lo vuole ricordare come esempio di uomo che ha permesso di trasmettesse, attraverso il teatro, la tradizione e la cultura dei cortili, della quotidianità di allora e del dialetto milanese: "Ricordare il fondatore e l’ideatore dei Legnanesi, ci aiuta a ricordare le sue origini parabiaghesi e soprattutto le nostre origini milanesi. La lungimiranza nell’utilizzare l’ironia e la simpatia per raccontare aneddoti e vite che ricordano i nostri nonni (bisnonni per le nuove generazioni), è stata vincente se ancora oggi la compagnia registra molti sold out nei suoi spettacoli".

Le origini de I Legnanesi affondano nel secondo dopoguerra, quando tre metalmeccanici della Franco Tosi, Felice Musazzi, Tony Barlocco e Luigi Cavalleri, iniziano a recitare in spettacoli teatrali in dialetto legnanese in un circolo della parrocchia di Legnarello. In quegli anni negli oratori di Milano era vietata la partecipazione di attrici donne e quindi i tre decisero di recitare travestiti, per interpretare anche ruoli femminili. Negli spettacoli proponevano figure satiriche dei cortili lombardi, con alcuni elementi di autoironia sul proprio lavoro diurno, che aumentarono la loro comicità. La svolta nel 1949: con lo spettacolo “E un dì nacque Legnarello“, rappresentato l’8 dicembre nel teatro dell’oratorio, la piccola compagnia teatrale dilettante si trasformò in gruppo stabile.