
La recente manifestazione fuori dal centro ricerche oncologiche di Nerviano Medical Sciences in via Pasteur, dove rischiano il poso 73 lavoratori Il Consiglio comunale sarà chiamato a discutere della vicenda
Questa sera il Consiglio comunale di Nerviano sarà chiamato a discutere della vicenda dei 73 licenziamenti annunciati al centro ricerche oncologiche di Nerviano medical sciences in via Pasteur. In aula approderà infatti la mozione del Partito democratico, che chiede l’apertura di un tavolo istituzionale per affrontare la crisi e trovare soluzioni capaci di garantire un futuro all’attività di ricerca.
I democratici definiscono "inaccettabile" la decisione della proprietà, il fondo cinese Pag, di chiudere la ricerca e licenziare il personale. "Contrastarla – spiegano – deve essere impegno di tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali. Nms è il più grande centro europeo di ricerca e sviluppo di farmaci oncologici, uno dei pochissimi in grado di seguire l’intero ciclo di sviluppo di un farmaco. Chiuderlo significa mettere a rischio il lavoro di centinaia di chimici e biologi e interrompere un’attività di ricerca che rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale".
Secondo il Pd, oltre ai tavoli che già stanno cercando soluzioni per salvaguardare i posti di lavoro, serve un confronto politico che provi a salvare il centro ricerche. "La comunità nervianese – sottolineano – sente il dovere di difendere un presidio che, pur tra difficoltà gestionali, ha prodotto risultati di valore assoluto".
Se la mozione sarà approvata, il primo passo sarà la convocazione di un Consiglio comunale aperto. Ma l’obiettivo più ampio è che la sindaca Daniela Colombo si faccia promotrice presso il Governo e la Regione Lombardia della richiesta di un tavolo istituzionale a Nerviano, per tentare di invertire la rotta e scongiurare la chiusura della ricerca. La questione Nms già da mesi era balzata agli occhi della politica locale. Massimo Cozzi, della Lega, ha da tempo informato la Consigliere Regionale Silvia Scurati, nella sua veste di vice presidente della Commissione Attività Produttive, per avere l’interessamento fondamentale della Regione e l’onorevole Cecchetti, che aveva poi una interrogazione parlamentare in merito. Nulla da allora ha avuto seguito concreto.