ROBERTO CANALI
Cronaca

Leggiuno, il campo sportivo diventa “Rombo di tuono” in onore di Gigi Riva

Il Comune celebra il suo grande campione. Il sindaco Parmigiani: "È stato un esempio per tanti ragazzi"

Il sindaco Parmigiani nel corso della cerimonia ha ricevuto la maglia di Gigi Riva dai due figli del campione Nicola e Mauro

Il sindaco Parmigiani nel corso della cerimonia ha ricevuto la maglia di Gigi Riva dai due figli del campione Nicola e Mauro

Leggiuno – Anche se le vie del calcio l’avevano portato in Sardegna, l’isola di cui è diventato un simbolo come il mirto e la bandiera con i quattro mori, nel cuore di Gigi Riva c’è sempre stato un posto per il suo paese natale, Leggiuno, che ieri ha voluto rendergli omaggio intitolando a “Rombo di tuono" il campo sportivo comunale.

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L’idea di intitolare a Gigi Riva il Centro Sportivo comunale di via Fontana Vecchia è nata un paio di anni fa - ha raccontato il sindaco Giovanni Parmigiani, trattenendo a fatica l’emozione - volevamo ringraziarlo per la fama che ha dato al nostro paese e l’esempio che ha fornito a tanti ragazzi".

La scomparsa del grande campione, il 22 gennaio scorso, non ha fermato ma al contrario ha finito per rafforzare il progetto dell’amministrazione comunale e della società sportiva, l’Asd Leggiuno Calcio. "Il suo ricordo sarà sempre con noi - ha proseguito il sindaco - per onorare la sua memoria non potevamo scegliere un luogo migliore di questo campo sportivo. Ringrazio pubblicamente tutti i presenti, la famiglia Riva, e l’associazione ASD Leggiuno Calcio che tiene vivo questo centro e promuove lo sport ai giovanissimi".

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Hanno partecipato alla cerimonia i due figli del calciatore, Nicola e Mauro Riva insieme alle loro famiglie, e una delegazione di tifosi e amici arrivati da Cagliari. All’ingresso del campo sportivo è stata posizionata un’installazione metallica realizzata e donata dalla Società G.M Attrezzature di Caravate che raffigura il calciatore mentre compie una rovesciata, accanto a una targa in cui è raffigurato il suo volto e alcuni episodi emblematici della sua straordinaria carriera.

Un legame quello con il lago Maggiore che l’ha accompagnato per tutta la vita. Qui è nato il 7 novembre del 1944 e ha mosso i primi passi anche a livello calcistico, nel Laveno Mombello quando già lavorava, dal 1960 al 1962, dove segnò 66 gol in due anni e si guadagnò da parte dei tifosi locali il soprannome di Ul furzelina (“Il forchetta”). Il soprannome “Rombo di tuono“ e la fama in campionato e in nazionale sarebbero arrivati negli anni successivi.