La rete dell’accoglienza Qui non solo profughi ucraini Porte aperte ai Paesi terzi

È la decisione della Giunta di Legnano, Comune capofila del sistema territoriale in risposta alle sollecitazioni della Prefettura di Milano. Prevista la collocazione di 150 esuli .

La rete dell’accoglienza  Qui non solo profughi ucraini  Porte aperte ai Paesi terzi

La rete dell’accoglienza Qui non solo profughi ucraini Porte aperte ai Paesi terzi

di Paolo Girotti

È una rete territoriale che si è sviluppata e consolidata per far fronte all’emergenza ucraina e per accogliere le persone che da quel paese continuano a uscire alla ricerca di un luogo sicuro: ora la situazione è però in parte cambiata, il numero di persone provenienti dall’Ucraina è diminuito mentre è sotto gli occhi di tutti che nuovi flussi migratori hanno caratterizzato gli ultimi mesi, così che la Rete territoriale di accoglienza dell’Alto Milanese ha deciso di aprire le porte del sistema di accoglienza anche ai profughi provenienti da paesi terzi. La decisione è passata nei giorni scorsi al vaglio della giunta legnanese anche perché Legnano è il Comune capofila della rete territoriale di accoglienza ed è arrivata come immediata risposta alle sollecitazioni della Prefettura di Milano: ancora prima, il 28 febbraio, l’accordo di collaborazione che presiede la rete territoriale di accoglienza era stato prorogato fino al 31 dicembre del 2023.

"Questa Giunta comunale ha recentemente interloquito con la Prefettura di Milano, la quale ha manifestato l’esigenza di far fronte ai recenti e considerevoli flussi migratori che stanno interessando l’intero territorio nazionale con provenienza da Paesi anche differenti dall’Ucraina – viene sottolineato nella delibera di giunta di inizio aprile –, rilevando altresì la necessità di rafforzare la collaborazione con questa Amministrazione per la costituzione di soluzioni di accoglienza cosiddetta "mista", mediante l’integrazione dell’accordo di collaborazione già in essere". Il 23 marzo l’assemblea dei sindaci del Piano di Zona Alto Milanese si era già pronunciata a favore dell’estensione dell’accordo vigente con la Prefettura di Milano per l’accoglienza dei profughi provenienti anche da Paesi terzi rispetto all’Ucraina, sempre nel caso che i posti "Cas", i centri di accoglienza straordinaria, ne consentano l’inserimento e così la scorsa settimana è arrivato anche il via libera dal Comune di Legnano.

Il sistema della rete strutturata nell’Alto Milanese è arrivato a reperire e prevedere collocazioni sul territorio per ospitare circa 150 persone: a Legnano si stima che per assicurare la prosecuzione del servizio di accoglienza, la spesa complessiva possa essere pari a circa 223mila euro interamente finanziati grazie a risorse stanziate dal Ministero.