ANDREA GIANNI
Cronaca

Infortuni sul lavoro: perché ottenere i risarcimenti è diventato sempre più difficile

Il caso di un operaio rimasto tetraplegico dopo un incidente a Robecchetto con Induno: l’assicurazione prende tempo, per la sentenza potrebbero volerci anni

Intervento in un caso di infortunio sul lavoro (Archivio)

Intervento in un caso di infortunio sul lavoro (Archivio)

Robecchetto con Induno, 25 settembre 2024 – La stringata risposta arrivata dalla compagnia assicurativa dell’impresa è un’ulteriore ferita, per un operaio di 67 anni rimasto tetraplegico e con un’invalidità del 90% certificata dall’Inail: “Le comunichiamo che, essendo in corso il procedimento penale, non riteniamo impegnata la responsabilità della ditta assicurata e, pertanto, al momento non vi sono i presupposti per intavolare una trattativa”.

Una lettera che chiude le porte a ogni possibile indennizzo, almeno per i prossimi anni: l’udienza preliminare, con al centro l’infortunio sul lavoro avvenuto il 22 agosto 2022 in un cantiere edile a Robecchetto con Induno, nel Milanese, è stata fissata per l’aprile 2026 davanti al gup di Busto Arsizio, quando saranno trascorsi quasi quattro anni dall’episodio. Per arrivare a una sentenza definitiva potrebbero servire altri anni e nel frattempo l’operaio vive con i circa mille euro al mese della rendita vitalizia corrisposta dall’Inail.

Il tentativo

Per sbloccare l’impasse il suo legale, l’avvocato Marco Favara, esporto in materia di diritto del lavoro, infortuni e malattie professionali e fiduciario della Uil e Feneal Uil Lombardia, tenterà la strada di una causa civile davanti al Tribunale di Milano, in parallelo al procedimento penale a carico del titolare della piccola impresa edile e del preposto per la sicurezza.

La posta in gioco è di circa mezzo milione di euro, soldi che secondo i calcoli l’assicurazione dovrebbe versare, necessari per garantire un presente dignitoso al 67enne e alla figlia che lo sta accudendo.

L’incidente

Una vita di sofferenze da quella giornata di metà agosto, quando l’operaio, impegnato in una delle tante ristrutturazioni spinte dal superbonus, è stato colpito alle gambe da un carico di pannelli di legno ed è precipitato da un’altezza di sei metri e mezzo.

Al dolore, alle continue cure mediche da sostenere, si aggiungono anche i tempi lunghi della giustizia, che costringono a un’estenuante attesa e a una battaglia di carte bollate per ottenere un indennizzo che spetterebbe di diritto. Anche solo per intavolare la trattativa, infatti, l’assicurazione chiede di aspettare l’esito dell’iter giudiziario.

Le strategie

“Non si tratta di un caso isolato – spiega l’avvocato Favara – ma notiamo una tendenza sempre più diffusa a resistere e prendere tempo, ritardando il più possibile il versamento degli indennizzi, approfittando dei tempi lunghi per arrivare a una sentenza. In passato i datori di lavoro tendevano a presentare nell’immediato un’offerta risarcitoria anche per tentare di alleggerire la loro posizione, mentre adesso non è più così”.

Sono emersi, sempre rimanendo nell’alveo di lavoratori con un regolare contratto, casi ancora più gravi: aziende totalmente prive di copertura assicurativa, in particolare nella galassia di micro imprese spuntate sull’onda dei bonus edilizi, ditte che spariscono da un giorno all’altro, falliscono o vengono messe in liquidazione.

Un pugno di mosche

Quando si arriva alla sentenza nel procedimento penale, a distanza di anni dall’infortunio, spesso è impossibile recuperare il denaro, i risarcimenti restano solo sulla carta o bisogna accontentarsi di somme irrisorie. Poi ci sono lavoratori licenziati dopo il periodo di infortunio, contestazioni disciplinari che tentano di scaricare sull’operaio la responsabilità dell’incidente.

Un esercito di invisibili, senza tutele, in una regione, la Lombardia, dove resta impressionante il bilancio delle vittime: le denunce di infortunio nei primi sette mesi dell’anno, secondo le ultime elaborazioni Uil su dati Inail, sono state 66.445 (+1,5%), di cui 102 con esito mortale (+5,15%) rispetto allo stesso periodo del 2023. E, tra agosto e settembre, si sono registrati altri 14 decessi.