Inceneritore, arriva anche il “sì“ di Legnano

Dopo Busto Arsizio c’è il via libera del Consiglio comunale alla newco chiamata a raddrizzare i conti dell’impianto e a rilanciarlo

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di Paolo Girotti

Prima l’assemblea dei soci di Cap Holding, poi il Comune di Busto Arsizio per conto di Agesp solo qualche giorno fa, da ieri anche il Comune di Legnano: dopo una due giorni in aula consigliare dedicata per la gran parte all’argomento, anche Legnano ha dato il suo via libera al piano per la nascita della newco chiamata a gestire l’impianto di termovalorizzazione di Borsano e che avrà tra i suoi soci Amga spa attraverso la controllata Aemme linea ambiente. Da qualsiasi punto di vista lo si voglia considerare, quanto accaduto in queste ultime settimane segna una svolta per quanto concerne la gestione dell’impianto di Borsano: dopo anni in cui l’auspicata chiusura veniva spostata sempre in là nel tempo, il termine è stato ancora una volta rimandato rispetto al previsto 2027 ma quanto meno con il supporto di un piano industriale che, se tutto andrà come è previsto, nell’aprile del prossimo anno potrebbe avere l’importante appendice di un ben più atteso piano di "economia circolare" dei rifiuti.

Solo in quel momento, nell’aprile del 2022, si saprà se quanto deciso in queste settimane è un semplice piano di salvataggio dei conti di Accam, servito solamente per tenere in funzione l’impianto per altri dodici anni, o se sarà il primo gradino di un cammino virtuoso nella gestione rifiuti della zona. Per il momento bisogna prendere atto che due maggioranze di Comuni con guida centrodestra l’uno e centrosinistra l’altro, uniti da ben pochi punti di contatto, hanno votato per andare nella stessa direzione. Ieri mattina il Consiglio di Legnano si è espresso per la formazione della newco con i voti favorevoli del Partito democratico, di RiLegnano e Insieme per Legnano – Legnano Popolare: se hanno votato contro la delibera i consiglieri del Movimento dei Cittadini, Fratelli d’Italia e Forza Italia, la Lista Toia e la Lega hanno invece deciso di non partecipare al voto.

Ad animare la due giorni sono stati soprattutto i dodici emendamenti presentati dal consigliere del Movimento dei Cittadini, Franco Brumana: Brumana ha ricevuto i ringraziamenti per l’impegno dimostrato nell’analizzare il problema non solo dai suoi compagni di banco di opposizione, ma anche da numerosi rappresentanti della maggioranza di governo. Questo non ha cambiato l’esito del voto agli emendamenti, tutti bocciati. In realtà anche se da mesi si parla e si discute di Accam e del futuro dell’impianto, il lavoro inizia solo ora.