L’imprenditore e il ricatto sui social: "Così mi hanno rubato l’identità"

Legnano, la storia di Massimo Crisafulli: un’esca su Instagram e il mio account in ostaggio per avere soldi

Massimo Crisafulli

Massimo Crisafulli

Legnano (Milano), 1 marzo 2021 - La nuova frontiera degli truffatori? I profili social delle attività commerciali, diventati ormai una componente fondamentale dell’attività quotidiana di vendita: piccole roccaforti fatte di follower, potenziali clienti coltivati col tempo, che diventano altrettanti tesori di cui impossessarsi, cambiando le password e chiedendo al malcapitato proprietario del profilo violato un vero e proprio riscatto con la minaccia di disperdere il patrimonio dei contatti.

Esattamente quanto capitato a Massimo Crisafulli e alla sua "Belle Epoque Boutique" di Legnano, nel Milanese, negozio che si occupa della vendita di capi dei marchi più cool del momento, da Philipp Plein a Dolce & Gabbana, passando per Gucci, Louis Vuitton, Chanel e Dior; un’attività che non è passata inosservata neppure agli hacker specializzati. "Avevo appena pubblicato un post su Instagram con un capo di Dolce e Gabbana e pochi minuti dopo ho ricevuto un messaggio direttamente sul social – racconta Massimo –. Mi si diceva che con il post da poco pubblicato non avevo rispettato le norme sul diritto d’autore". La tempistica perfetta, il fatto di essere in chiusura il venerdì sera e la volontà di rimediare al più presto a un possibile errore costruiscono l’esca perfetta: "Ci sono caduto, a posteriori lo posso dire: sta di fatto che in breve, messaggio dopo messaggio, istruzione dopo istruzione, password e user-name erano finiti nelle mani dell’interlocutore". Solo quando Massimo, poco dopo, prova a cambiare password si accorge dell’inganno: "La procedura risultava impossibile, anche a causa del secondo filtro di Instagram che l’hacker poteva controllare. Poche ore dopo, la truffa è stata svelata".

Attraverso messaggi su Whatsapp, da un numero di telefonia straniero, a Massimo arriva la richiesta: "Volevano 150 euro per riavere il controllo del mio profilo, con le indicazioni su come pagare: una cifra bassa, perché dopo il primo pagamento arrivano subito altre richieste di denaro – racconta ancora Massimo, che però non sta al gioco –. Ho deciso che, piuttosto, avrei perso i miei 5mila follower, cosa poi accaduta. Ricostruirò tutto: ho aperto un nuovo account aggiungendo un underscore, labelleepoque_boutique e ho fatto denuncia alla polizia postale. I valori che ci ispirano non arrivano dai film, bensì dalla volontà di contribuire a un mondo più responsabile, lontano da ricatti e violenze di ogni genere. Anche quelle virtuali". Scacco matto all’hacker-truffatore.