
Un nucleo in rapida espansione con meno di 30mila abitanti, la metà dei quali impiegati nelle industrie della città, ma in evidente crescita demografica una volta sottolineato che in quell’anno i nuovi nati, in tutto 517, furono il 25% in più rispetto a quelli registrati lo scorso anno a Legnano, e questo malgrado i residenti fossero più o meno la metà.
Era questa la Legnano del 1924, quella che si preparava a diventare città con la consegna del decreto, firmato il 15 di agosto di quell’anno da Re Vittorio Emanuele III e poi celebrato il 5 ottobre, e che poteva contare su quasi 700 attività industriali, capaci di dare lavoro a più di un legnanese su due.
Il titolo di città arrivava in un momento davvero particolare per tutto il territorio: solo pochi giorni prima, il 21 settembre di quell’anno, veniva infatti inaugurato il primo tratto, che andava da Milano a Varese, di quella che sarebbe poi diventata l’autostrada dei Laghi A8, la prima autostrada a pedaggio realizzata in Italia.
A percorrere per prima il tratto che passava anche dal territorio di Legnano fu una Lancia che trasportava il re Vittorio Emanuele III, accompagnato dall’ingegner Piero Puricelli, colui che ebbe l’idea dell’autostrada, una via di comunicazione dedicata al traffico veloce e a pagamento.
Ebbene, Puricelli da passeggero divenne poi chauffeur il 5 ottobre, perché la storia racconta che fu lui a guidare l’auto che trasportava il primo ministro Benito Mussolini, giunto a Legnano per l’inaugurazione della sede della Scuola Professionale Operaia Antonio Bernocchi, nel corso della visita alla città andata poi in scena nel pomeriggio di quella lunga giornata. Concluse le visite di rito, fu infine lo stesso Mussolini a consegnare al sindaco di allora, Fabio Vignati, il decreto che certificava lo status di città conferito il 15 agosto dello stesso anno.
Quel documento è stato anche il primo documento, conservato negli archivi del Comune, digitalizzato e messo on-line sul sito internet del Comune nel contesto del progetto di archiviazione partito un paio d’anni fa. Un documento che indica come deve essere rappresentato lo stemma: "Troncato sopra il rosso al leone d’argento, sotto d’argento all’albero dissecato di rosso sopra una radura brulla. Lo scudo sarà sormontato dalla corona di Città".
P.G.