SILVIA VIGNATI
Cronaca

Il nuovo medico:: "Un rapporto di confidenza"

LEGNANO La città ha un nuovo medico di medicina generale: il dottor Luigi Mudu (nella foto), che esercita dall’8 maggio...

LEGNANO La città ha un nuovo medico di medicina generale: il dottor Luigi Mudu (nella foto), che esercita dall’8 maggio...

LEGNANO La città ha un nuovo medico di medicina generale: il dottor Luigi Mudu (nella foto), che esercita dall’8 maggio...

LEGNANOLa città ha un nuovo medico di medicina generale: il dottor Luigi Mudu (nella foto), che esercita dall’8 maggio nello studio di via Barbara Melzi 145 in condivisione con il collega Oscar Roncaglia. Origini sarde, nato a Foggia, si è laureato in Medicina e Chirurgia a Chieti nel 1993 e specializzato in Radiologia a Parma. Nel 2011 inizia la professione come medico radiologo negli Ospedali di Schio (Vicenza), Bollate, Foggia. Lavora in corsia per una decina di anni. Poi sceglie una sanità più vicina alle persone, diventando medico di famiglia a Civitanova Marche. Quindi l’approdo a Legnano, dall’ospedale al territorio. "Perché il rapporto con l’assistito è più appagante – spiega Mudu – In ospedale il radiologo rimane confinato nei suoi spazi: referta le immagini, le passa al collega ma non ha il contatto diretto con il malato".

Oggi però per un medico di famiglia è più difficile curare. "Le persone subiscono più influenze: si informano-disinformano su Google o dall’amico, oppure arrivano in studio con il nome del farmaco che vorrebbero assumere, e ancora chiedendo antibiotici da tenere in casa. Dunque bisogna prima di tutto creare un rapporto di fiducia, ci dev’essere empatia; un rapporto che si costruisce con sincerità, praticando la confidenza. Io sono qui per ascoltare e curare. E invito tutti a non sottovalutare problemi considerati a torto di poco conto. Come una lesione cutanea che fatica a guarire, o del cavo orale, la mancanza di respiro, una perdita di peso significativa. Attenzione anche alle micosi ripetute, può essere necessario indagare il sistema immunitario. Il russamento non va minimizzato, in tanti casi è l’anticamera delle apnee notturne, che possono causare ictus".

Silvia Vignati