PAOLO GIROTTI
Cronaca

Il Museo dei bambini. I lavori sono al capolinea. Ma è caccia a un gestore

Legnano, cantiere finito e il Comune ha programmato le prime visite a giugno. L’amministrazione non ha, però, ancora sciolto il rebus a chi affidare l’opera.

La presenatzione del Kimu, il Museo dei bambini. che prenderà il posto degli ex bagni pubblici di via Pontida. È. uno degli investimenti più consistenti in città in termini economici: sono stati impiegati quasi cinque milioni di euro

La presenatzione del Kimu, il Museo dei bambini. che prenderà il posto degli ex bagni pubblici di via Pontida. È. uno degli investimenti più consistenti in città in termini economici: sono stati impiegati quasi cinque milioni di euro

Fine lavori entro giugno, tanto che l’amministrazione comunale sta già programmando una visita guidata per i primi giorni del prossimo mese. Ma se sono praticamente concluse le opere per il Museo dei bambini che prenderà il posto degli ex bagni pubblici di via Pontida - uno degli investimenti più consistenti in città in termini economici (quasi 5 milioni di euro) - resta ancora aperta, invece, la partita più importante: chi si prenderà carico della gestione, infatti, evitando così che i tempi si dilatino oltre misura come accaduto in altre occasioni?

La conferma dell’avanzamento dei lavori è arrivata proprio in questi giorni, riportando l’attenzione sulla ristrutturazione dell’immobile e su Kimu: questo infatti il nome scelto per il Museo dei bambini che qui avrà sede. I lavori di recupero dell’area hanno comportato un investimento di oltre 4 milioni e 700mila euro: 2.975.000 euro arrivati attraverso fondi Pnrr (Programma di Interventi "Come-in – Spazi e servizi di inclusione per le comunità metropolitane"), 1.100.000 euro dal Foi (il Fondo opere indifferibili) e 695.000 euro da risorse di bilancio. L’opera è quindi finanziata per oltre l’85% con risorse non comunali. Ma se i lavori sono dunque vicini alla conclusione, la ricerca del gestore deve ancora iniziare: nell’autunno del 2024 era stata la documentazione allegata al triennale delle Opere pubbliche a dare un indirizzo in questo senso. L’amministrazione aveva infatti ipotizzato il ricorso a forme di partenariato pubblico-privato per arrivare a risolvere questo piccolo rebus: l’obiettivo è "beneficiare delle competenze specializzate e delle risorse finanziarie del settore privato per pianificare e gestire in sinergia con l’Amministrazione una molteplicità di attività ed iniziative di carattere educativo, didattico, ludico e ricreativo… riducendo inoltre il carico finanziario e operativo sul bilancio pubblico". A questo punto si attende di capire se sarà una manifestazione di interesse oppure altro metodo a guidare l’amministrazione comunale in questa ricerca.

L’augurio è che la storia sia diversa da quella della ex Rsa Accorsi: in quel caso, conclusi i lavori di ristrutturazione e recupero effettuati beneficiando di fondi per milioni di euro veicolati da Città Metropolitana, sono poi serviti anni per arrivare a identificare un gestore capace di farsi carico dell’impresa. Un gestore che, solo pochi mesi fa, ha potuto finalmente restituire alla città l’immobile non solo recuperato, ma anche “riattivato” con nuove funzioni.