Il destino della ex Rsa Case per gli studenti a prezzi calmierati

Il prossimo passo potrebbe essere quello di una manifestazione d’interesse non più aperta a interlocutori del solo terzo settore.

Il destino della ex Rsa  Case per gli studenti  a prezzi calmierati

Il destino della ex Rsa Case per gli studenti a prezzi calmierati

di Paolo Girotti

Case in affitto per studenti, appartamenti a prezzi calmierati che potrebbero contribuire a soddisfare la domanda di case a prezzi abbordabili nel territorio intorno a Milano, capoluogo diventato ormai roccaforte inaccessibile e troppo cara per gli universitari in trasferta: va verso questo destino lo stabile della ex Rsa Accorsi nel quartiere Canazza e a confermare che questa è oggi la strada che l’amministrazione comunale vuole percorrere è la vice sindaco e assessore alle Politiche abitative, Anna Pavan. L’edificio della ex Rsa Accorsi è stato recuperato con un finanziamento a carico di Città metropolitana che ha coperto 4 milioni di euro dei 5 necessari per la ristrutturazione, inserita in un progetto ancora più ampio denominato "Integration machine. Riqualificazione delle periferie dell’Alto Milanese". Concluso il recupero strutturale e messi a disposizione 38 tra monolocali e bilocali, però, le incertezze avevano dominato i vari percorsi iniziati dall’amministrazione comunale.

Ora, anche in virtù delle sigenze portate in primo piano dalle proteste degli studenti, la strada maestra sembra però individuata, anche perché i contatti si sono moltiplicati nelle ultime settimane: "In realtà anche questa opzione, cioè quella di dedicare gli appartamenti disponibili agli studenti, era tra le possibili soluzioni ventilate sin dall’inizio del nostro percorso – spiega Pavan -. Da un certo punto di vista gli ultimi contatti e, certamente, anche le difficoltà incontrate strada facendo a causa di un contesto sociale che cambia radicalmente e con grande rapidità, ci stanno spingendo a mutare anche l’approccio". Dopo i tentativi di co-programmare e co-progettare, dunque, il prossimo passo potrebbe essere una manifestazione d’interesse non più aperta a interlocutori del solo terzo settore così come successo sino ad ora: Pavan non ritiene sia il momento di scoprire le carte, ma è evidente che l’interessamento - concretizzato in sopralluoghi - di realtà legate al mondo delle università del territorio ha cambiato le carte in tavola. Per gli studenti che gravitano tra Milano e Varese sarebbe un buon affare: il recupero finanziato negli anni scorsi, infatti, aveva un vincolo e cioè che il canone d’affitto fosse calmierato. Il che significa che, per uno spazio da 40 metri occupabile da due studenti, l’affitto mensile oscillerebbe tra i 350 e i 400 euro.