
Marco Tajana presidente del Basket Legnano ha acceso il dibattito sui contributi comunali alle società sportive
"Noi portiamo sport, lavoro e pubblico. Il Comune cosa porta a noi?". Con questa domanda diretta Marco Tajana, presidente del Basket Legnano, ha acceso i riflettori sul tema dei contributi comunali destinati alle società sportive cittadine. "Facciamo giocare più di 800 ragazzi, diamo lavoro a 40 allenatori e coinvolgiamo oltre 50 volontari – ha ricordato –. Eppure tutto questo avviene senza alcun sostegno pubblico. Anzi, siamo noi a pagare le palestre". La polemica nasce all’indomani della pubblicazione delle graduatorie per l’assegnazione dei contributi, che hanno suscitato malumori e perplessità. A generare discussione non tanto le cifre, quanto i criteri di distribuzione: in particolare la scelta di destinare fondi anche ad associazioni non “residenti” a Legnano ma attive sul territorio con progetti e iniziative. Il sindaco Lorenzo Radice ha provato a stemperare i toni: "Legnano ha sempre dimostrato attenzione verso lo sport. Limitarsi a leggere i numeri rischia di ridurre tutto a un calcolo economico. La nostra scelta è stata quella di premiare proposte e idee nuove, capaci di arricchire l’offerta sportiva della città. A prescindere dalla provenienza delle società, ciò che conta è il valore aggiunto che portano a Legnano". Radice ha inoltre ricordato l’impegno economico del Comune: oltre due milioni di euro l’anno per la gestione corrente dello sport, dalle spese di riscaldamento e illuminazione delle palestre alla manutenzione degli impianti, cui si aggiungono i contributi diretti e la partecipazione ai bandi.