LAURA LANA
Cronaca

Sesto, la protesta degli sportivi: "Il bocciodromo Falck è indegno"

Il gruppo di atleti al Comune: "Servono interventi urgenti. Noi ospitiamo famiglie, anziani, bambini e disabili"

Avanza la protesta degli appassionati che cercano da tempo di far riviviere l’impianto di via General Cantore

Avanza la protesta degli appassionati che cercano da tempo di far riviviere l’impianto di via General Cantore

"Il bocciodromo? È indegno sia per noi che per gli ospiti che portiamo da tutta la Lombardia". A lanciare questo j’accuse è Cosimo Antonazzi che, insieme ad altri appassionati, da due anni cerca di far rivivere l’impianto di via General Cantore. Un impianto che, dieci anni fa, fu difeso dalle associazioni di bocce.

"Alla fine diamo atto al sindaco Roberto Di Stefano di aver mantenuto la struttura all’interno del centro sportivo Falck - premette Silvano Mordenti, storico atleta della Bocciofila Rondinella -. Tuttavia, dalla convenzione del 2020 a oggi l’Amministrazione si è totalmente disinteressata di quello che è e resta un bene pubblico, seppur dato in gestione a un operatore privato per trent’anni".

Di recente il gruppo di atleti ha scritto al Comune per chiedere alcuni interventi: l’accesso alle piste senza barriere architettoniche, servizi igienici di prossimità, infissi da riparare, un impianto di raffrescamento e riscaldamento funzionante, spogliatoi adeguati.

"Grazie all’aiuto di sponsor e della federazione ci siamo impegnati in attività che coinvolgono tutti, dai bambini ai disabili - racconta Antonazzi -. Per due anni di fila abbiamo prestato attività nelle quarte e quinte elementari col progetto “Bocciando si impara”. L’anno scorso i nostri istruttori senior hanno insegnato il gioco delle bocce a 400 bambini".

"Abbiamo istruttori che fanno lezioni gratuite ai bambini. Siamo riusciti ad avviare una scuola bocce che conta 7 bimbi iscritti e 18-20 ragazzi del centro disabili di via Boccaccio, che frequentano il martedì alle 14. L’anno prossimo dovrebbero raddoppiare".

"Quando il bocciodromo ha riaperto, gli atleti sestesi si erano sparpagliati già ovunque e sistemati in altre società. Quindi, abbiamo deciso di fare attività sociale. Ora abbiamo bisogno di uno spazio funzionale".

La paura è che si stia abbandonando il bocciodromo così da rinegoziare la concessione, stipulata tra Comune e operatore privato, per sostituire quella funzione con una più redditizia. Chiediamo al Comune di prendersi cura di un suo bene, che ospita centinaia di anziani, bambini e disabili con le loro famiglie".