
I rilievi nell’agosto scorso
Arresti domiciliari e braccialetto elettronico per Massimo Ferretti, l’ex amante di Adilma Pereira Carneiro, imputato nel processo per l’omicidio di Fabio Ravasio. Nei prossimi giorni il barista parabiaghese tornerà a casa dopo che il suo avvocato, Debora Piazza, ha chiesto ed ottenuto che il suo assistito potesse lasciare il carcere. "Stiamo aspettando tutte le formalità legate al braccialetto elettronico – spiega la legale di Ferretti –, ma confermo che il mio assistito entro qualche giorno lascerà il carcere e andrà ai domiciliari nella sua casa di Parabiago".
Alla base del via libera da parte dei magistrati bustocchi per l’uscita dall’istituto di detenzione, la collaborazione fattiva del Ferretti con la corte stessa, come spiega il suo avvocato: "Ferretti nell’ultima udienza ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee, illustrando con dovizia di particolari il suo ruolo e quanto è accaduto attorno all’omicidio di Fabio Ravasio. Un’analisi lucida di quanto è accaduto, dimostrando di essere parte attiva nel collaborare con la magistratura". Ferretti nell’ultima udienza in Corte di Assise aveva puntato il dito contro la donna che i media hanno ribattezzato “la Mantide di Parabiago”. Con voce ferma ma carica di tensione, ha ammesso senza esitazioni di essere a conoscenza del piano e di non aver fatto nulla per impedirlo, raccontando di come Adilma, con le sue parole e i suoi inganni, abbia tessuto la tela mortale coinvolgendo ben otto persone in quella che doveva sembrare una tragica fatalità: l’investimento di Ravasio.
Adilma, secondo Massimo Ferretti, avrebbe costruito il suo piano con una freddezza sconcertante: "Diceva che lui la picchiava, che era pericoloso anche con i figli e che non poteva lasciarlo per paura di ritorsioni". Inizialmente, la donna gli avrebbe chiesto di trovare qualcuno disposto a uccidere Ravasio, poi, di fronte ai costi elevati di un sicario, avrebbe iniziato a progettare un’alternativa più economica: l’investimento.
Nel bar parabiaghese di Ferretti, tra un caffè e l’altro, si sarebbe tenuta la riunione per definire ogni dettaglio. Attualmente ai domiciliari ci sono altri due imputati nel processo: Fabio Oliva, il meccanico che ha riparato l’auto dopo il delitto, che secondo Ferretti non sarebbe stato al corrente dell’intero piano, e Fabio Lavezzo, genero di Adilma.