CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Gita annullata, la scuola chiede scusa ai genitori dell'alunna disabile

Legnano, la preside scrive alla famiglia della ragazzina autistica: "Scuola responsabile di episodi di emarginazione e successive negligenze"

Una gita scolastica (foto di repertorio)

Legnano (Milano), 11 giugno 2016 - La scuola chiede ufficialmente scusa alla famiglia della quattordicenne disabile legnanese. È la preside a firmare ed inviare una lettera indirizzata ai genitori della piccola, che negli scorsi mesi avevano sollevato un vero e proprio caso nazionale sulla mancata partecipazione alla gita in Austria da parte della figlia, che sarebbe stata ghettizzata a loro dire da alcuni compagni di classe con frasi piuttosto severe apparse nella chat della classe su whatsapp. «Rivolgiamo a voi e a maggior ragione a vostra figlia le nostre scuse di fronte agli episodi di emarginazione e delle successive negligenze di cui l’istituzione scolastica si è resa responsabile nell’intempestiva gestione di questa problematica». 

Scuse apparse ai più tardive, arrivate proprio alla fine di un anno scolastico travagliato che in molti non avranno certamente il piacere di ricordare. Se da un lato c’è infatti una bambina disabile la cui famiglia si è sentita offesa dal comportamento di alcuni compagni di classe, dall’altro ci sono i compagni ed i genitori dei compagni della piccola, che non hanno mai accettato le accuse di bullismo lanciate addosso ai loro figli. Ma la preside nella missiva inviata ai genitori della ragazzina autistica, ha invece scelto una linea piuttosto chiara: «Mi rendo conto che l’istituzione scolastica tutta non ha ascoltato la vostra famiglia ed ha ignorato le motivazioni che voi genitori sostenevate nel tutelare e riabilitare vostra figlia da quello che sta succedendo attorno a lei, specie per l’episodio della discriminazione. È mancata la comprensione di quello che voi stavate vivendo». La preside sottolinea le colpe dell’istituto: «Sono consapevole che è mancata una decisa assunzione di responsabilità da parte della scuola. Pertanto non sono stati fatti tutti i passi necessari per affrontare e risolvere la situazione di esclusione in cui si è trovata vostra figlia». 

Poi si fa riferimento alla bambina, scagionandola definitivamente dalle accuse dei compagni di classe che l’avevano definita a volte violenta: «Vostra figlia non ha mai avuto comportamenti aggressivi e violenti tali da pregiudicare l’incolumità psicofisica degli altri alunni o docenti. Non sono mai stati notati episodi particolari tali da generare allarme negli insegnanti o nei compagni». Poi l’ennesima ammissione di colpa: «E’ concepibile il senso di abbandono che avete vissuto insieme a vostra figlia e avete fatto capire l’importanza che in quel momento doveva avere la scuola che si doveva occupare dei bisogni di vostra figlia». Secondo la preside però gli altri alunni in questi mesi hanno poi compreso quanto accaduto ed è stato fatto un importante passo in avanti. Nessun accenno invece alla gita che poi è stata definitivamente annullata, dopo essere stata prima posticipata. Una decisione che formalmente è stata comunicata alla fine, quasi fosse un peso del quale liberarsi di nascosto dopo quanto accaduto.