Le compagne non vogliono dormire con lei, ragazza autistica non va in gita

La classe, una terza media di Legnano, partirà per il viaggio in Austria, ma la quattordicenne affetta da una forma di autismo non andrà in gita. Il padre: "Mi è anche arrivato il bollettino per pagare il saldo"

Una classe

Una classe

Legnano (Milano), 15 aprile 2016 - Atti di discriminazione e cyber bullismo, tanti e tali da non ritenere consigliabile la partecipazione alla gita di istruzione in Austria per una alunna di 14 anni affetta da una forma di autismo: ma se lei se ne starà a casa, lunedì gli altri suoi compagni partiranno  invece senza problemi alla volta della capitale austriaca. E’ questa la vicenda portata in primo piano dai genitori della piccola Gianna, la chiameremo così. La vicenda ha come teatro una terza media di un istituto di Legnano, a pochi chilometri da Milano. Nella scuola, dopo due anni passati senza alcun tipo di problema e con un insegnante di sostegno che la segue con attenzione, i problemi cominciano a gennaio, quando all’orizzonte si profila la gita di fine anno in Austria. Nei messaggi whatsapp delle compagne comincia a serpeggiare una certa preoccupazione: chi dividerà con lei la camera? Chi si prenderà la responsabilità della compagna? Un crescendo che arriva anche ai genitori della piccola.

«Questo scarso gradimento nei confronti di mia figlia ha cominciato a  preoccuparci perché vedevamo che la distanza tra lei e le altre si ampliava a e un momento di gioia rischiava di trasformarsi in un possibile dolore per lei - racconta il padre, che poi sostiene la questione si sia ulteriormente aggravata -. Dai figli, incolpevoli, la sequenza di frasi discriminatorie è proseguita anche nei messaggi whatsapp del gruppo dei genitori». Il tutto esplode nel consiglio di classe convocato per il 15 marzo: qui, nel verbale preparato dai rappresentanti dei genitori (non, dunque, quello ufficiale di classe), si dice che «visti alcuni episodi che sono successi di recente i docenti si riservano di convocare un consiglio di classe straordinario dove decidere che la  classe non farà il viaggio di istruzione».

Insomma, ci sarebbero state le condizioni per l’annullamento della gita a mo’ di insegnamento. «E invece nulla, quel consiglio straordinario non c’è mai stato: le istituzioni da quel momento sono  sembrate totalmente assenti - continua il padre - lasciando la decisione in mano ai genitori e senza assumersi responsabilità». Lunedì la classe, senza la piccola Gianna, prenderà la strada dell’Austria: «Un paio di giorni fa mi è anche arrivato im bollettino per il saldo  della gita - conclude il padre -. Vorrà dire che lo pagherò, non è un problema». I dirigenti della scuola sostengono di aver fatto tutto il possibile per assecondare le richeiste della famiglia: a testimoniare la volontà, e anche il livello di inserimento raggiunto in classe, ci sarebbero i due anni sereni trascorsi in questa scuola e la gamma di soluzioni proposte per uscire da questa sgradevole situazione, ma bocciate dalla famiglia che avrebbe accettato solo l’annullamento.