Ex albergo dismesso, Il Fungo hotel dei disperati: "Si intervenga"

Lo chiamano Il Fungo. Un tempo buono per la presenza di una struttura alberghiera, dal 1990 si è fatto un po’ velenoso. È rimasto in un certo senso struttura ricettiva, ma non più di clienti bensì di degrado. Un punto su cui l’ex sindaco Massimo Cozzi vuole vederci chiaro. E così ha preso carta e penna e vergato, all’attenzione del sindaco Daniela Colombo, un’interrogazione a risposta scritta.

Se ne parlerà nel prossimo consiglio comunale. Ma intanto l’ex primo cittadino del municipio del Monastero degli Olivetani il sasso nello stagno lo lancia: "Ci risulta che l’immobile cosiddetto Fungo di Garbatola abbia ora una proprietà identificabile, essendo stato acquisito all’asta fallimentare".

La struttura risulta adesso preda di fatiscenza con qualche frequentazione fuori ordinanza oltre a "cancelli aperti e rifiuti in prossimità dell’ingresso". Alcuni residenti hanno puntato bene il campo visivo e ravvisato bivacchi all’interno dell’area a loro non proprio graditi.

"Sottolineato il rischio di problematiche igienico-sanitarie – prosegue Cozzi – e di possibili rischi per l’ordine pubblico, la sicurezza e la tranquillità della zona, si chiede di sapere che cosa intende fare l’amministrazione con la proprietà dell’area privata per risolvere le problematiche segnalate". Insomma, laddove c’era vita economica e sociale ora giacciono la trascuratezza e l’incuria.

Una delle molte parabole discendenti che hanno caratterizzato alcune aree della zona. Vi fu, per esempio, il caso della ex Sasit di Villa Cortese che, da fiorente industria tessile, divenne un rifugio per disperati. Ora quell’area è rinata a nuova vita. E si fa strada l’auspicio che lo stesso avvenga anche per il Fungo ammalorato.

Cristiano Comelli