Legnano, l’ex Accam al setaccio: "Ora massima trasparenza"

Dopo il blitz delle Fiamme gialle arriva la mozione del consigliere Brumana: " l Comune, tramite Amga, richieda a Neutalia tutte le informazioni disponibili"

Continua a far discutere l’impianto di incenerimento dei rifiuti ex Accam a Legnano

Continua a far discutere l’impianto di incenerimento dei rifiuti ex Accam a Legnano

Legnano (Milano) -  Muoversi affinché il Comune di Legnano, che è il maggiore azionista della spa, faccia pressione su Amga così che la società receda unilateralmente dal patto di riservatezza e richieda a Neutalia spa, di cui Amga è socia, di garantire tutte le informazioni disponibili: all’indomani del blitz della guardia di finanza di Busto Arsizio nella sede della società che gestisce il termovalorizzatore di Borsano, sopralluogo che ha portato in superficie le indagini che la Procura sta compiendo, la richiesta arriverà in consiglio comunale a Legnano attraverso una mozione. Autore della mozione il consigliere del Movimento dei Cittadini, Franco Brumana, che fin dal primo momento ha osteggiato, chiedendo maggiore chiarezza e trasparenza sui dati economici, la creazione della nuova società di gestione e l’apertura di una nuova prospettiva per il termovalorizzatore.

Solo pochi giorni fa lo stesso Brumana aveva invocato le dimissioni del presidente di Cap Holding, Alessandro Russo, e di Valerio Menaldi, ancora oggi membro del cda di Amga, sottoscrittori a marzo di un memorandum "che impegnava le tre società alla segretezza in merito al salvataggio di Accam e al subentro di una nuova società nella gestione dell’inceneritore". "Per esempio gli attuali indagati – aveva ammonito Brumana - dovrebbero avvalersi della facoltà di non rispondere. Ora chi ha sottoscritto questo patto non può restare ai vertici delle società firmatarie e dovrebbe avere la sensibilità di dimettersi". Lo stesso Brumana ha compiuto ora anche un passo formale, protocollando la mozione che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale e che ha come oggetto "recesso dal patto di riservatezza e collaborazione con la Procura" e come punto di partenza proprio le indagini in corso indagini della Procura di Busto Arsizio che hanno condotto ad una perquisizione negli uffici di Neutalia di Borsano.

"II comma 8 dell’art.3 del Memorandum prevede che nel caso in cui le informazioni vengano richieste da autorità giudiziarie - spiega Brumana nella sua mozione - ognuna delle tre società debba darne immediata informazione alle altre... Inoltre, qualora sia consentito, ogni società dovrà opporsi alla rivelazione che comunque dovrà essere contenuta nel minimo richiesto. Ciò comporta, per esempio, che gli indagati per un reato riguardante l’operazione su Accam, dovrebbero avvalersi delle facoltà di non rispondere". Invocando l’interesse pubblico ad avere la massima trasparenza sull’operazione, il consigliere chiede dunque che sindaco e amministrazione comunale si impegnino a sottoporre al consiglio comunale la votazione di una delibera che revochi l’adesione al memorandum nella parte riguardante l’accordo di riservatezza e di intervenire perché Amga receda unilateralmente dal patto di riservatezza.