
Paolo Aurelio Errante Parrino è stato portato nel carcere di Opera
Milano – Le condizioni di salute di Paolo Aurelio Errante Parrino sono compatibili con il regime carcerario. Nel pomeriggio di martedì 28 gennaio 2025, il settantottenne originario di Castelvetrano, cugino acquisito del boss di Cosa nostra Matteo Messina Denaro, è stato dimesso dall'ospedale Fornaroli di Magenta e preso in consegna dai carabinieri del Nucleo investigativo, che l'hanno accompagnato nel penitenziario di Opera in esecuzione dell'ordine di carcerazione reso esecutivo sabato dalla Corte di Cassazione. Errante Parino era stato rintracciato e arrestato alle 16.13 di lunedì dai militari, dopo due giorni di ricerche, subito dopo essere entrato nel centro clinico in compagnia della moglie, ma era stato successivamente ricoverato nel reparto di Cardiologia, piantonato. Ventiquattro ore dopo, è finito in cella.

L'indagine Hydra
Il suo nome figura tra gli oltre 150 indagati dell’inchiesta “Hydra“ sull’alleanza tra mafie della Dda. Il 25 ottobre 2023, il gip Tommaso Perna aveva rigettato 142 istanze di misura cautelare su 153, disponendo “solo“ 11 arresti, non condividendo l’impianto accusatorio della Procura di Milano sull’esistenza in Lombardia di un presunto “patto” tra le tre principali organizzazioni criminali del Paese, mafia, ‘ndrangheta e camorra. La prima svolta è arrivata nell'ottobre 2024, quando il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della Direzione distrettuale antimafia, riconoscendo l’associazione mafiosa contestata dal procuratore di Milano Marcello Viola e dalla pm Alessandra Cerreti a valle delle indagini dei carabinieri di via Moscova.

Il profilo
Già condannato a dieci anni per associazione per delinquere di tipo mafioso, è considerato referente nell’area lombarda della cosca trapanese e indicato quale "uomo d’onore della famiglia di Castelvetrano, con compiti di decisione, pianificazione e di individuazione delle azioni da compiere e delle strategie da adottare per la realizzazione degli scopi illeciti dell’associazione". Secondo le indagini della Dda, Errante Parrino avrebbe anche passato a Messina Denaro "comunicazioni relative ad argomenti esiziali", mentre era latitante, anche perché il boss avrebbe avuto un interesse diretto, secondo i pm, "negli ingenti affari finanziari realizzati in Lombardia dal sistema mafioso lombardo".